Wall Street: immutata da venerdì
Non sembrano volersi dissipare le nubi nere che già da venerdì scorso si sono addensate sul mercato statunitense. Almeno a giudicare dai futures.
I futures su Wall Street
Alle 13.20 (ora italiana) la situazione su Wall Street, dove non si prevedono dati macro di rilievo, vedeva un calo sui futures del Nasdaq dello 0,23%, simile a quello dell’S&P500 pari a 0,28% a sua volta identico a quanto registrato sui futures del Dow. Non vanno meglio le cose per il greggio: il Wti alle 13.30 arrivava a perdere l’1,3% con un valore di 51,93 dollari al barile mentre il Brent con un passivo dell1% superava di qualche centesimo la soglia dei 61 dollari.
Per quanto riguarda le valute, l’euro-dollaro tratta a 1,1425 mentre il T-bond arriva a rendere il 2,835%, in calo rispetto al 2,851 di venerdì scorso. Si tratta della conferma di una corsa al decennale, corsa che lunedì scorso ha visto l’inversione della curva dei rendimenti, tipico segnale che, solitamente, precede una recessione. In realtà qualche primo segnale è stato individuato dai dati sull’occupazione che hanno evidenziato nuovi posti di lavoro in calo e un aumento del salario medio.
Dubbi sull’economia Usa
In altre parole la nazione deve confrontarsi con un’economia che, sebbene ancora in buona salute, potrebbe aver raggiunto il picco e trovarsi all’inizio di una possibile fase discendente. Il che combacerebbe con la teoria secondo cui l’inversione della curva dei rendimenti, annuncerebbe la recessione, ma l’anticiperebbe di diversi mesi. Per questo motivo il dollaro si trova a sua volta sotto pressione con l’euro nonostante le tante incertezze che la moneta unica deve combattere, tra Brexit, Italia e l’inatteso Caos Parigi in seguito alle proteste dei gilet gialli. In quest’ultimo caso la banca centrale francese ha anticipato un possibile calo del Pil del quarto trimestre che da 0,4% passerebbe a 0,2%.
Guerra commerciale: i 90 giorni cruciali
Ma il rendimento del decennale in calo è anche la conferma del parallelo aumento delle paure sul ritorno della guerra commerciale. Gli ultimi sviluppi, infatti, vedono il rappresentante al Commercio Usa, Robert Lighthizer, dichiarare la volontà di un accordo che ala fine dei 90 giorni di tregua, dovrà essere verificabile , quindi, più che concreto. Nessuna promessa, infatti, sarà accettata dalla delegazione statunitense. Pena il ripristino di dazi contro la Cina che, in questo caso, sarebbero del 25% e non più dell’attuale 10%.
Guerra anche politica?
Non solo, ma verrebbero applicate su oltre 200 miliardi di merce in arrivo da Pechino. Il problema, però, dopo l’arresto del cfo di Huawei, non rientra più nella sola sfera commerciale e, cosa ancora più inquietante, non si riferisce più al solo spettro Usa- Cina. Dai vertici cinesi, infatti, è arrivata la richiesta di una scarcerazione immediata per Meng Wanzhou: in caso contrario sarebbero previste “gravi conseguenze”.
Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street
Il trend è ribassista e quindi si continuano a presupporre ulteriori ribassi
E’ in corso un movimento verso i minimi mensili proiettati e al momento non ravvisiamo inversione rialzista.
In rosso la proiezione dell’anno 2018 su scala settimanale per i mercati americani
In blu il grafico reale alla chiusura del 7 dicembre
Notiamo che dalla settimana n.40 la proiezione risulta in divergenza con l’andamento del grafico e questo lascia presupporre che tale fenomeno continuerà fino alla fine del mese con possibili ulteriori ribassi.
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Ribasso | 25.000/24.455 | 23.256/23.610 | 26.000 |
Nasdaq C. | Ribasso | 7.080/7.215 | 6.599/6.700 | 7.490 |
S&P 500 | Ribasso | 2.801/2.845 | 2.698/2.730 | 2.803 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Ribasso | 24.500/24.667 | 23.891/24.002 | 25.106 |
Nasdaq C. | Ribasso | 7.009/7.086 | 6.771/6.716 | 7.208 |
S&P 500 | Ribasso | 2.639/2.558 | 2.526/2.544 | 2.712 |
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