Wall Street: ritorno sui massimi annuali?

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Wall Street: prevista apertura in negativo

I futures su Wall Street evidenziano un’apertura in negativo per la seduta odierna.

Le attese odierne su Wall Street

Alle 13 infatti, i futures sull’S&P parlavano di un -0,35%, quelli del Dow Jones erano fotografati a -0,44% e per il Nasdaq si parla di -0,5%. Un cambio di marcia dopo che ieri al suono della campanella il Dow Jones ha chiuso a 1,13% e l’S&p500 a 1,09%, mentre il Nasdaq a 1,51%. Sul fronte dei dati macro, gli unici degni di nota sono la pubblicazione dell’indice Redbook riguardanti le vendite al dettaglio nelle maggiori catene statunitensi mentre è da segnalare anche un intervento di John Williams, presidente della Fed di New York. Interessanti anche alcuni report trimestrali: Dollar General, Toll Brothers ed Hewlett Packard Enterprise.

Ritornano le incertezze

Allarme per l’inversione sulla curva dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, elemento da sempre visto come premessa per una recessione, infatti l’ultima volta che è stata avvertita era nel 2007, vigilia della recessione mondiale. Guardando alle prospettive di apertura, però, è innegabile il ritorno di quello che maggiormente non piace ai mercati ovvero le incertezze e Wall Street adesso deve fare i conti proprio con quelle riguardanti il futuro dei colloqui tra Usa e Cina.

Chi guiderà la delegazione Usa?

Un’incertezza talmente diffusa che non offre chiarezza nemmeno sul nome di chi dovrà guidare la delegazione statunitense ai futuri colloqui con quella di Pechino. Infatti il nome che in queste ore circola è quello di Robert Lighthizer il quale, però, è considerato uno dei consiglieri più aggressivi del presidente Donald Trump e la cui visione della questione tariffaria è in contrasto con quella del segretario del Tesoro Steven Mnuchin. In un clima di ricerca del compromesso appare difficile che Lighthizer, forte sostenitore dei dazi, possa essere utile alla causa.

Il petrolio: la mina Qatar

Intanto continua la risalita dei prezzi del petrolio con un Brent a 63,14 dollari (+2,35%) e un Wti a 54 dollari (+2%). La storica decisione da parte del Qatar di abbandonare l’Opec è stata vista dagli esperti del settore come un grimaldello che potrebbe portare al crollo dell’intera struttura che regge i paesi esportatori di greggio.

La motivazione ufficiale è quella di volersi concentrare sulla produzione di gas liquido ma nulla vieta in teoria di mantenere la presenza di Doha all’interno dell’Opec. Il vero motivo dell’addio, invece, è la questione geopolitica e più specificatamente l’embargo impostogli dall’Arabia Saudita. Un particolare di primaria importanza: finora la capacità di ignorare i conflitti è stato il solo collante che ha permesso all’Opec di avere al suo interno membri che, nella realtà di tutti i giorni erano in conflitto (vedi guerra Iran-Iraq negli anni ’80). Un collante che, a questo punto, potrebbe non reggere più.

Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street

I mercati americani nella scorsa settimana hanno iniziato a confermare un segnale di fine ribasso  e gli swing in formazione lasciano presagire ad ulteriori rialzi fino a prova contraria. Non si nega l’ipotesi di un ritorno sui massimi annuali entro poche settimane ma le previsioni procederanno per step.

In rosso la proiezione dell’anno 2018 su scala settimanale per i mercati americani

In blu il grafico reale alla chiusura del 30 novembre

Tendenza e proiezioni per la settimana di Wall Street del 3 dicembre
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Dow Jones Rialzo  26.000/26.121 24.900/25.250 24.360
Nasdaq C.  Rialzo  7.418/7.545 7.142/7.238 7.000
S&P 500 Rialzo 2.801/2.845 2.698/2.730 2.648

Tendenza e proiezioni indici di Wall Street per il 4 dicembre
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Dow Jones  Laterale  –
Nasdaq C.  Laterale  –
S&P 500 Laterale  –

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