Wall Street ha raggiunto il proprio orizzonte degli eventi di medio lungo termine?

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Gian Piero Turletti è Autore degli Ebooks: Magic Box PLT Edizioni Proiezionidiborsa

Esiste un concetto in fisica, denominato orizzonte degli eventi, elaborato in particolare da chi si dedica allo studio di oggetti astronomici, denominati buchi neri, situazioni in cui spazio e tempo non possono più sfuggire e, forse, si verifica anche un’inversione all’indietro del tempo.

Non si tratta di fantascienza, ma di realtà studiate dalla fisica, dall’astronomia, ma soprattutto conseguenti alla teoria della relatività di Einstein e approfonditi dalla quantistica,  ed un orizzonte degli eventi è il limite oltre il quale spazio e tempo rimangono intrappolati, oltre il quale neppure la luce sfugge.

Per questo parliamo di buchi neri, situazioni in cui una massa è talmente enorme, da esercitare una forza di attrazione gravitazionale a livelli tali, da non lasciare sfuggire più nulla, neppure la luce, che è una forma di energia.

Ma non starò a tediarvi con tutte le implicazioni che questo comporta, compresa la teoria cosmologica sull’origine dell’universo ed il cosiddetto big bang.

Veniamo alle problematiche di borsa, per sottolineare come ogni trend può, in un certo senso, rappresentare un buco nero, cioè una situazione che parte da un’origine ed ha un proprio limite di espansione, oltre il quale la forze espresse nella direzione del trend non possono andare.

Il concetto della fisica ha un significato un po’ diverso, ma in un certo senso, parafrasando questo concetto, possiamo considerare i massimi ed i minimi di un trend come orizzonti degli eventi, oltre i quali quel trend non può andare, perché ha raggiunto i propri limiti.

Per certi versi, è quello che probabilmente sta succedendo a Wall street.

Il metodo Magic box ha proprio il compito di definire questa sorta di orizzonte degli eventi di un trend, cioè un limite oltre il quale difficilmente le forze che hanno sostenuto il trend possono continuare.

E, quando una forza non può continuare lungo la propria direzione, spesso si inverte, appunto un po’ come, secondo certe teorie della fisica, anche il tempo all’interno di un buco nero.

Ma Wall street ha raggiunto questa situazione?

In base a diversi elementi possiamo dire di sì.

E, per considerare solo quelli relativi a Magic box (in altri articoli ne ho evidenziati altri), occorre premettere che quando parliamo di trend possiamo riferirci a diversi tipi di trend, secondo la durata, di breve, medio, lungo.

Ma, avendo gli indici USA raggiunto livelli significativi sul medio e lungo, questi tendono a prevalere.

Pertanto, inutile concentrarsi sul breve termine, quando quello di medio e lungo, prevalente, tende poi a dominare sulle dinamiche di breve.

Ma qual’ è la situazione sui singoli indici?

Nasdaq composite: il livello di 5845 rappresenta un target intorno al quale si sono mosse la precedente barra mensile e l’attuale.

Sono quindi due barre target, e la barra attuale sta cedendo questo importante livello.

Importante come si posizionerà la chiusura mensile.

S & P 500: un primo target era stato raggiunto tra gennaio e febbraio di quest’anno, mentre un secondo e più ampio pattern di magic box indicava area 2390, interessata dalla barra attuale.

Importante il posizionamento in chiusura mensile rispetto a tale livello.

Dow Jones: fondamentale livello target 20830, toccato sia dalla precedente barra mensile, che dall’attuale.

Importante la chiusura mensile.

Riassumendo, possiamo dire che in base ad alcuni principali pattern di magic box di medio/lungo, i mercati nei primi mesi del 2017 hanno raggiunto un’area di prezzo e setup di tempo, che matematicamente rappresenta un intorno, cioè un livello di prezzo e tempo attorno al quale (per tradurre in linguaggio comune) era probabile il chiudersi dei giochi rialzisti.

Ma ora vorrei sottolineare un altro aspetto fondamentale.

Anche importanti inversioni di lungo termine iniziano sui time frames inferiori, e nella logica big shot, si stanno potenzialmente verificando dei segnali di inversione, da confermare con le chiusure sui diversi orizzonti temporali, per cui stanno girando in negativo i time frames settimanali sui diversi indici, ed anche quelli mensili.

Questo rafforza ancora di più l’importanza delle chiusure, prima settimanali, poi mensili.

Marzo si candida, quindi, a setup di fondamentale rilievo per definire le sorti di medio/lungo termine degli indici.

Le probabilità stanno, in base alle ultime chiusure, deponendo a favore dei ribassisti.

Comunque vedremo cosa succederà in base alle chiusure e ci regoleremo di conseguenza.

 

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