Wall Street: quale pretesto per volare fino a dicembre?

Wall Street

Wall Street con tutti i suoi indici di borsa si accinge a battere (dopo che il Nasdaq 100 lo ha già fatto) tutti i propri record storici.

Qualcuno parla di pretesti per salire memore di qualche recente inciampo di dati macroeconomici USA.

In realtà l’economia USA mostra ancora segni di grande forza.

E ieri il dato sulle vendite immobiliari ha segnato il massimo storico!

In questa fase crescita reale senza sforzi

In questa fase dunque la crescita di Wall Street è ampiamente giustificata dai dati dell’economia reale.

Nonostante i suoi eccessi Trump grazie a una FED molto accomodante è riuscito a rinforzare un ciclo economico americano straordinario.

In grado di rivedere al rialzo parametri che resistevano dai favolosi anni ’50 e ’60.

Anche dalle trimestrali Wall Street indenne

Sta concludendosi poi la stagione delle trimestrali USA e anche questo gradino sta per essere superato brillantemente.

Nessun inciampo significativo e anzi indici di borsa che hanno dato una lettura prevalentemente positiva ai numeri pubblicati dalle aziende americane.

Tra l’altro prossimamente parleremo di Apple e del suo rilancio grazie alla sfida lanciata a Netflix.

E sappiamo quanto lo stato di salute di Apple incida sull’umore dei mercati.

Il vero pretesto/motivo dei rialzi

Se proprio vogliamo credere che già nel 2019 l’economia americana rallenterà cosa potrà sostenere le borse’ A cosa si attaccheranno i mercati?

Premesso che si ritiene che per il 2019 il vero rischio più che di un rallentamento significativo sia quello dell’inflazione…lavoriamo per scenario.

Abbiamo già visto per l’Europa come siamo nell’era che mi piace definire della “dominazione monetaria”.

Vale a dire che le politiche monetarie espansive paiono in grado di sanare qualsiasi livello di criticità venga raggiunto e viceversa.

Se c’è una nazione che ha mostrato al mondo come rendere effettivamente la politica monetaria una preziosa arma anti crisi,  ebbene questa è la FED.

Il successo post sub-prime verrà riscritto sui libri di storia economica.

A maggior ragione se comparato agli insuccessi di politiche  analoghe ma col “braccino corto” viste in Europa.

Coi tassi a zero o poco più, con la grande massa monetaria da remunerare il vero motore di Wall Street e dell’economia stessa lo troviamo proprio nella legge della domanda e dell’offerta.

Le migliori azioni offrono rendimenti non confrontabili con le misere rese obbligazionarie e il Risk indicator rimarrà favorevole all’equity ancora a lungo…

 

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