Non solo l’Europa ma anche Wall Street festeggia la tregua tra Usa e Cina ma anche il rimbalzo del petrolio e soprattutto il taglio che Pechino, come confermato dal suo presidente Xi Jinping, avrebbe dato ai dazi imposti sulle auto straniere, a tutto vantaggio dei grandi nomi del settore come Volkswagen (VLKAF), BMW (BAMXF) e Daimler (DDAIF), proprietaria della Mercedes.
La situazione sui mercati statunitensi
Alle 13.25 infatti i futures sul mercato statunitense vedevano un S&P 500 a +1,4%, quelli del Nasdaq a 2,5% e il Dow Jones salire dell’1,67%. Un trend che accomuna gli Usa al resto dell’Asia dove Hong Kong e Shanghai hanno chiuso entrambe sopra il +2,5%. Sebbene si tratti solo di un’intesa momentanea (Trump ha confermato che saranno imposti i dazi del 10% previsti su merci cinesi dal 1 gennaio 2019), i 90 giorni fissati dalle parti come termine massimo per la chiusura dei colloqui potrebbero essere troppo pochi ma, come sottolineano gli analisti, “meglio di un’escalation”, rischio che era stato considerato come possibile nei giorni scorsi.
Il petrolio a +5%
Per quanto riguarda il petrolio, oltre all’estensione della cooperazione tra Mosca e l’Opec per tutto il 2019, c’è da annotare tra i nuovi driver delle quotazioni, anche i tagli (325mila barili) operati dallo stato canadese dell’Alberta ma anche l’uscita a sorpresa del Qatar, dall’Opec, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio. La decisione nasce infatti non solo dalla rivalità politica tra la nazione e l’Arabia Saudita (a sua volta a capo dell’Opec), ma anche da una nuova strategia sugli energetici che punterebbe non più sul petrolio ma sul gas, di cui la nazione è la prima esportatrice al mondo.
Dunque il piccolo stato dal primo gennaio del 2019, dopo 60 anni di appartenenza (era membro dal 1961) lascerà il club dei paesi esportatori di petrolio, diminuendo ulteriormente la sfera di influenza dell’organizzazione stessa. Prima conseguenza: le quotazioni del petrolio hanno fatto un salto di oltre il 5%.
Titoli e dati macro
Tra i titoli da monitorare per questa seduta è da citare Unilever che per 3,7 miliardi di dollari sta chiudendo l’acquisto del ramo Beverage di GlaxoSmithKline in India, Bangladesh e in altri 20 mercati per lo più asiatici. Viste le decisioni del vertice del G20 si prevedono corposi rialzi per i titoli del settore automobilistico, in particolare Ford, General Motors, Fiat Chrysler.
Guardando ai dati macro in via di pubblicazione, particolare importanza dovrà essere posta verso l’Institute for Supply Management che pubblicherà l’indice ISM di novembre.
Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street
I mercati americani nella scorsa settimana hanno iniziato a confermare un segnale di fine ribasso quantomeno di breve periodo. Attendiamo quindi in merito sviluppi e conferme
La mancata conferma avrebbe effetti ribassisti con ripercussioni per tutto il mese di dicembre.
In rosso la proiezione dell’anno 2018 su scala settimanale per i mercati americani
In blu il grafico reale
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
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Dow Jones | Rialzo | 26.000/26.121 | 24.900/25.250 | 24.360 |
Nasdaq C. | Rialzo | 7.418/7.545 | 7.142/7.238 | 7.000 |
S&P 500 | Rialzo | 2.801/2.845 | 2.698/2.730 | 2.648 |
strumento | tendenza | area di massimo | area di minimo | punto di inversione |
---|---|---|---|---|
Dow Jones | Rialzo | 25.704/25.748 | 25.400/25.480 | 25.250 |
Nasdaq C. | Rialzo | 7.365/7.400 | 7.290/7.311 | 7.252 |
S&P 500 | Rialzo | 2.801/2.844 | 2.745/2.770 | 2.730 |