Wall Street: i segni meno più vistosi

Wall Street

Molti i fattori di rischio presenti sui mercati. Alcuni titoli hanno avvertito il pericolo più di altri. Ecco quelli con maggiori perdite a Wall Street.

La panoramica dei mercati

Le tensioni internazionali tra Usa e Cina sono nate sul settore commerciale. Il problema è che si sono sviluppate successivamente anche sul più ampio panorama geopolitico, in particolare con la questione dei disordini di Hong Kong. Da un lato la Cina punta ad attuare una repressione delle proteste senza però arrivare alla forza dell’esercito, dall’altra Washington chiede a Pechino di ascoltare i dimostranti.

Ovviamente sempre sullo sfondo di una guerra commerciale che si è diramata anche sul settore valutario. In questo caso nell’occhio del ciclone è il controllo dello yuan da parte delle autorità cinesi. Un controllo che gli Usa sospettano essere una vera e propria manipolazione della valuta.

Tensioni negli Usa

Il tutto rischia di inasprirsi anche all’interno degli stessi Stati Uniti con la polemica nata, non da adesso, tra il presidente Donald Trump e il governatore della Banca centrale Usa, reo di non aver abbassato i tassi in maniera aggressiva proprio come chiesto dallo stesso Trump. Senza contare i sospetti di rallentamento economico che si insinuano sia da un lato che dall’altro dell’oceano. Alcuni titoli hanno iniziato a risentire di questa situazione soprattutto in considerazione del fatto che è proprio il settore tecnologico quello più esposto. Come il caso Huawei insegna.

Short che fanno scalpore

Ad ogni modo a Wall Street nomi come Intel o Pfizer possono essere uno specchio che riflette l’attuale situazione. Come altri giganti della tecnologia, Intel ha una notevole esposizione ai problemi commerciali con la Cina con il risultato che le azioni hanno perso oltre il 12,8% nel giro di un mese. Attualmente il titolo viaggia a 41,31 (ultima chiusura), al di sotto del minimo di 52 settimane di $ 42,36 e ben lontana dal massimo pluriennale di $ 59,59 visto la scorsa primavera. Ma c’è chi ha fatto anche di peggio: Pfizer. Nel giro di un mese ha perso oltre il 17% e viaggia a circa il -20% da inizio anno. L’ultima quotazione è stata di $34,34, leggermente al di sopra del minimo di 52 settimane di Pfizer di $ 34,24 ma lontano dai $ 46,47 dello scorso dicembre.

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