Wall Street guarda al G20: le attese odierne

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Come l’Europa anche Wall Street ieri ha deciso di tirare il fiato, in attesa di novità dal vertice dei G20, un trend che, a giudicare dai futures, potrebbe continuare anche oggi.

La situazione dei Futures

Infatti le proiezioni del premercato confermano non solo un’aria per lo meno attendista a Wall Street ma anche un livello che accomuna tutti gli indici, fermi alle stesse cifre: poco prima delle 13.30 (ora italiana) i futures S&P 500 sono in calo dello 0,37%, quelli del Dow Jones a -0,35%, il Nasdaq a -0,34% e il Russell 2000 a -0,33%.

Per quanto riguarda la seduta di ieri, invece, gli indici americani hanno registrato perdite per il Dow Jones dello 0,11% (25,338.84 punti), per l’S&P 500 a -0,22% (2.737,80 punti) per il Nasdaq Composite a -0,25% (7.273,08 punti) e per il Russell 2000, a -0,33% (1.525,39 punti).

Avvenimenti in primo piano

Tra gli avvenimenti in primo piano i colloqui tra Usa e Cina a margine del vertice del G20 in svolgimento a Buenos Aires, in particolare all’incontro di domani tra il presidente Usa Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping per risolvere (o tentare di farlo) la questione dei dazi.

Un incontro che diventa ancora più importante dopo che Trump ha deciso di cancellare quello con il presidente russo Vladimir Putin in seguito alle tensioni geopolitiche tra Kiev e Mosca sul Mare D’Azov.

Da parte sua, invece, Putin e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, leader di due dei maggiori produttori di petrolio del mondo, si incontreranno sempre a margine dei colloqui del G20.

In questo caso l’attenzione è per evetuali strategie di riequilibrio del prezzo del petrolio, arrivato in queste ore a perdere l’1,2% sul Brent (58,8 dollari al barile) e l’1,7% sul Wti (50,57 dollari al barile).

Dissensi nella Fed?

Intanto dalla Fed si iniziano a intravedere i primi segni di dissenso sulle politiche di rialzo dei tassi di interesse.

Secondo quanto dichiarato poche ore fa dal neo presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, con un’economia che vanta una forte creazione di posti di lavoro e continua a essere forte, la banca centrale non dovrebbe rialzare i tassi di interesse, tassi che, stando alla sua view, sarebbero molto vicini al punto di neutralità.

Questo perchè qualora la Fed premesse troppo sull’acceleratore prima del necessario rischierebbe di provocare una recessione nell’economia statunitense. Per quanto riguarda il calendario macro l’unico degno di nota è quello riguardante l’indice Chicago PMI.

Da evidenziare anche un intervento di John Williams, presidente della Fed di New York.

Tendenza e segnali per i mercati di Wall Street

Siamo giunti ad un momento davvero nodale in quanto i mercati americani dovranno confermare i rialzi degli ultimi giorni e portare quindi ad un’inversione rialzista quantomeno di breve.

La mancata conferma avrebbe effetti ribassisti con ripercussioni per tutto il mese di dicembre.

La giornata di ieri è sta contrastata ed ha fornito scarse indicazioni.

Occhio e  focus a chiusure odierne superiori o meno ai punti di inversione settimanale come da Tabella.

Tendenza e proiezioni per la settimana di Wall Street del 26 novembre
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Dow Jones Ribasso  24.550/24.830 23.470/23.601 25.394
Nasdaq C.  Ribasso  6.925/7.034 6.501/6.589 7.225
S&P 500 Ribasso 2.656/2.685 2.549/2.581 2.734

Tendenza e proiezioni indici di Wall Street per il 30 novembre
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Dow Jones Laterale  –
Nasdaq C.  Laterale
S&P 500 Laterale

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