Volatilità in aumento di Emanuele Rigo

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Torna la volatilità in Asia soprattutto in Cina dopo che l’indice di riferimento della borsa di Shanghai ha perso oltre il 6% questa notte per effetto della capitolazione dei titoli del comparto industriale.

Come già anticipato, in vista del G20, ritornano più evidenti di prima le tensioni sui mercati, soprattutto quelli cinesi sia per effetto del restringimento della liquidità, sia per effetto della svalutazione dello yuan che continua a pesare enormemente sulla ripresa cinese.
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La valanga a livello globale comunque sembra essere, questa volta, limitata alla Cina, visto che sia Tokyo che le borse europee rimangono saldamente in territorio positivo.

Tuttavia è sempre più evidente come i mercati inizino ad alzare la voce proprio in vista del G20 che sarà chiamato, così come da indiscrezioni trapelate la scorsa settimana, a dare risposte concrete sui temi di stabilizzazione dei mercati.

Sul fronte europeo sono attesi oggi i dati sull’inflazione in Europa che dovrebbero mostrare una certa resilienza nonostante le turbolenze sul petrolio. Il dato core è atteso in rialzo al 1.0% dallo 0.9% precedente, mentre il dato generale è atteso in risalita allo 0.4% dallo 0.2% della lettura scorsa.

Ma proprio sul fronte europeo, il presidente della Bundesbank Weidmann torna a sfidare il collega in BCE Draghi sul tema QE: se da un lato i mercati scontano un incremento dell’accomodamento monetario in area euro, dall’altro lato, la consapevolezza che la Germania non voterà alla prossima tornata di marzo fa alzare i toni al numero uno della BuBA che torna a sottolineare come la ripresa sia in via di consolidamento e che i fattori che trascinano al ribasso l’inflazione siano solo transitori.

 

Market Movers

01:00 Stati Uniti Discorso Bullard (FED)

08:00 Germania Fiducia consumatori GFK cons. 9.3 prec. 9.3

08:00 Germania Inflazione HCPI a/a cons. 0.4% prec. 0.2%

09:00 Spagna PIL a/a cons. 3.5% prec. 3.5%

10:00 Italia Fiducia consumatori cons. 102.7 prec. 103.2

10:00 Italia Fiducia imprese cons. 117.9 prec. 118.9

10:30 Regno Unito PIL a/a cons. 1.9% prec. 2.1%

11:00 Eurozona Inflazione a/a cons. 0.4% prec. 0.2%

11:00 Eurozona Inflazione core a/a cons. 1.0% prec. 0.9%

14:15 Stati Uniti Discorso Lockhart (FED)

14:30 Stati Uniti Ordinativi beni durevoli m/m cons. 2.9% prec. -5.0%

18:00 Stati Uniti Discorso Williams (FED)

 

EURUSD

Fiducia dei consumatori in Germania ritorna a crescere e centrano tutti i target gli altri dati sull’inflazione previsti nei grandi paesi del Vecchio Continente. Deludono i dati di fiducia per l’Italia dove imprese e consumatori fanno registrare livelli più bassi rispetto alle attese. La moneta unica rimane, tuttavia, saldamente ancorata sopra quota 1.10 dopo che la giornata di ieri, per effetto dell’estrema volatilità sui mercati, aveva creato un perforamento al ribasso del supporto psicologico proprio in quell’area. Attesa oggi per i dati sull’inflazione che dovrebbero centrare le attese e per gli eventi macroeconomici negli Stati Uniti. La tendenza a testare il livello di 1.10 dai livelli di apertura in area 1.1020 legata al recupero dei mercati azionari, potrebbe comunque non essere sufficiente per violare nuovamente 1.10 al ribasso e potrebbe quindi riportare EURUSD in territorio di lateralità tra 1.10 e 1.1050.

 

GBPUSD

Sterlina inglese ancora in fase di fortissima debolezza si attesta in apertura dei mercati europei in area 1.3930 nei confronti del biglietto verde. Il cable, che ha subito una discesa verticale dall’inizio del braccio di ferro tutto interno al Regno Unito sul tema brexit, sembra aver trovato una fase di supporto appena sopra 1.39, ma che rimane un livello ancora fragile in vista di una possibile prosecuzione della diatriba politica. Attesa anche per i dati sul PIL e quelli sul comparto industriale negli USA che potrebbero creare un aumento di volatilità qualora uscissero sensibilmente discostanti dalle attese.

 

USDJPY

Lo yen giapponese apre la sessione europea in deprezzamento nei confronti del biglietto verde attestandosi in area 112.20 dopo aver risalito i massimi a 111.00 sulla scia del miglioramento del mercato azionario con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che guadagna il 1.41%. Nonostante l’andamento in controtendenza delle piazze cinesi, il rimbalzo notevole dei listini europei congela l’andamento del rapporto USDJPY sui livelli attuali in attesa dei dati negli Stati Uniti nel pomeriggio che, se confermassero la ripartenza del comparto industriale a stelle e strisce, potrebbero dare un’ulteriore spinta al rialzo verso quota 112.50.

 

 

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