a cura della dott.ssa Giovanna Maria Cristina Sambataro
Il referendum italiano non ha creato alcun panico tra gli investitori, se non subito dopo la notizia la vittoria del No. Piazza Affari chiude appena sotto la parità, l’unico comparto a destare preoccupazioni è quello bancario. Si teme che il piano di salvataggio promosso da Renzi possa saltare da chi lo succederà. Mattarella, peraltro, comunica che le dimissioni del presidente Renzi sono al momento congelate, poiché urge l’approvazione del bilancio. Nel frattempo si inizia a discutere chi dovrà prendere il suo posto e mille dubbi e perplessità non fanno sperare a nulla di meglio, i personaggi politici presenti in Italia sono sempre gli stessi da anni.
Le piazze europee chiudono al rialzo e la coppia EUR/USD, dopo aver toccato 1,0507, è stata scambiata oltre 1,0750.
Continuerà ancora il recupero della moneta unica oppure c’è da temere un ulteriore crollo?
Gli appuntamenti dei prossimi giorni vedranno come protagoniste gli interventi delle Banche centrali. Questa settimana sarà la volta della BCE e la prossima, invece, sarà il turno della Fed. Nulla ancora può confermare la direzionalità della coppia.
Sul fronte opposto, i mercati americani chiudono al rialzo e per l’ennesima sessione consecutiva hanno toccato nuovi massimi. Trump, intanto, inizia a far trapelare le prossime mosse, dove vede per oggetto non solo un dazio pari al 35% applicato alle imprese americane che delocalizzano le loro fabbriche all’estero, ma anche una chiusura tra Washington e Pechino. Il neo-presidente americano non trova corretto che lo Stato cinese svaluti la sua moneta a piacimento e che tassi pesantemente i prodotti americani e, pertanto, si prevedono i toni tra le due fazioni si sono accesi. La Cina, in passato, ha aiutato finanziariamente gli Stati Uniti d’America, dove ancora scontano il loro debito. Queste incomprensioni verbali potrebbero portare futuri scompigli soprattutto nei mercati.
Il petrolio a fine sessione americana chiude sotto i 51$ al barile.
Piazza Affari: titoli selezionati con probabile MAX/MIN e livelli di trading
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In questa sezione curata dallo Staff di Proiezionidiborsa, riportiamo giornalmente i titoli che hanno dato un probabile segnale di minimo o di massimo.
Questi dati esulano dalla nostra operatività nel Blog Riservato, ma sono segnali che verranno spiegati in un prossimo Ebook. Nel momento in cui l’ordine è eseguito, si posiziona uno stop-loss sotto il minimo/sopra il massimo della giornata.
Se la posizione diventa profittevole, si utilizza un trailing stop per proteggere una parte del guadagno teorico raggiunto.
Titoli con probabile MINIMO (entrare LONG)
BREMBO
EntryPoint = 52,15
StopLoss = 53,65
Titoli con probabile MASSIMO (entrare SHORT)
CNH Industrial
EntryPoint = 7,585
StopLoss = 8,235
ENI
EntryPoint = 13,31
StopLoss = 13,66
FCA
EntryPoint = 7,065
StopLoss = 7,44
GENERALI
EntryPoint = 11,85
StopLoss = 12,47
LEONARDO
EntryPoint = 12,23
StopLoss = 12,52
LUXOTTICA
EntryPoint = 48,59
StopLoss = 50,60
MONCLER
EntryPoint = 15,20
StopLoss = 15,48
SAIPEM
EntryPoint = 0,4190
StopLoss = 0,4370
TENARIS
EntryPoint = 15,17
StopLoss = 15,85
In questa nuova sezione riportiamo giornalmente quei titoli che mostrano una compressione della volatilità e che potrebbero essere in procinto di “esplodere”.
NOTA BENE: in questa sezione non viene indicato in che direzione il titolo esploderà, ma solo che sta per farlo.
Nessuno