Vivere di trading è possibile? E se sì, come fare

vivere di trading

Come vivere di trading? Partiamo dal presupposto che, a prescindere da tutto, ognuno di noi ha, nella vita, esigenze specifiche. Il che porta alla seconda domanda: quanto si può guadagnare, minimamente, con il trading. I fattori che permettono di rispondere sono molti. E tutti differenti.

Chi vive di trading?

La bravura del trader, verrebbe da pensare, è il primo. Ma la cosiddetta bravura a sua volta è costituita da tanti altri sotto-elementi. Prima di tutto chi vuole vivere di trading deve organizzare un piano di investimenti, la creazione di un target, la conoscenza di se stessi e, soprattutto, l’avere aspirazioni realiste. Chiunque si sia fatto abbagliare dai personaggi del cinema parte già con il piede sbagliato. Il trading è un lavoro e, come tale, richiede conoscenza delle regole, costanza nella loro applicazione e continui confronti ed aggiornamenti.

Il trading come lavoro

Come in tutti i lavori, soprattutto quelli che si svolgono da casa, ha lati attraenti come l’assoluta libertà di orario. A questo si aggiunga la teorica, presenza di capitali potenzialmente illimitati. Ma, come detto, sono fattori che si rivelano veri, o nel migliore dei casi sfruttabili, solo dopo molto tempo. Per questo motivo il suggerimento che si può dare è di iniziare con gradualità. Perciò alla domanda: si può vivere di solo trading, si può rispondere sia sì che no.

I motivi del Sì e del No

I motivi del sì riguardano, come detto, tutti coloro che, dopo anni di pratica (e di perdite) hanno adottato una strategia a loro adatta. Inoltre hanno capito le specifiche loro esigenze (adatte solo per loro) e si muovono di conseguenza. Il no, invece, si riferisce a tutti coloro che lo considerano, erroneamente, un passatempo. Anche perchè l’espressione “giocare in borsa” è estremamente fuorviante. Ma il no può interessare anche chi decide di puntare tutti propri capitali sul trading. Commettendo, quindi, il primo errore: non diversificare alla radice.

La prima regola da seguire?

Per chi inizia è una sola: cercare di perdere il meno possibile. Anche perchè la facilità con cui si entra non indica anche la facilità con cui si può operare. Tante, tantissime le incognite, tante, tantissime le variabili. Così come numerosissimi sono gli strumenti da usare, i settori su cui operare e le strategie da adottare.  La quantità del lavoro non è garanzia di uguale guadagno, meglio puntare alla qualità del lavoro svolto. Per la precisione dalla qualità di lavoro svolto dietro le quinte. Infatti i grandi del trading appaiono agli occhi dell’opinione pubblica nella loro veste migliore ma non tutti sanno, o per meglio dire immaginano, quello che è stato necessario fare per arrivare a quei livelli. Perdite comprese.

Vivere di trading: tagliare i rami secchi

Perchè la perdita, nel trading, è il migliore degli insegnamenti ma anche, allo stesso tempo, il più insidioso dei nemici. Infatti chi perde tende a raddoppiare la posta per recuperare oppure, cosa ancora peggiore, a non abbandonare la posizione in perdita nella speranza di riprendersi. Niente di più sbagliato: la cosa migliore, quando si investe, è accettare la realtà e tagliare i rami secchi senza fossilizzarsi. In altre parole: rendere il denaro attivo.

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