Vivere di rendita con gli investimenti in Borsa

vivere di rendita

Vivere di rendita è il sogno di milioni di persone. Forse un po’ di tutti noi. Il problema? Non è facile riuscirci. Oppure sì? Dipende (anche) dai giusti investimenti in Borsa.

Come fare per vivere di rendita?

Per vivere di rendita esistono diverse soluzioni. Infatti, a differenza di quanto molti possano pensare, la possibilità di vivere di rendita esiste. Naturalmente bisogna considerare diversi fattori. Non ultimo le pretese che ognuno di noi ha intenzione di voler soddisfare. In altre parole: gli standard di vita che si vogliono mantenere e il livello finanziario di partenza del progetto. In quest’ultimo caso si deve tener conto del fatto che se si ha un capitale già dall’inizio, ovviamente il compito è enormemente facilitato. Un capitale iniziale aiuta, ma non è indispensabile. Infatti è pur sempre possibile crearlo per la strada. Ma procediamo con ordine.

Strategie sui mercati

Per vivere di rendita con gli investimenti in borsa e avere introiti costanti e sicuri ogni mese l’unica speranza è quella degli interessi. Un progetto ambizioso quanto difficile (questo sì) in un periodo in cui i rendimenti sono ai minimi ovunque. La soluzione? Ha un solo nome: dividendi. Per riuscire a trovare i migliori, bisogna scegliere gli investimenti migliori. E mantenerli a lungo termine nel proprio portafoglio. Questo perché è ormai statisticamente certo che sul lungo periodo gli investimenti tendono a sovraperformare.

I titoli per vivere di rendita

Ed è infatti proprio la componente dei dividendi a permettere di avere ogni volta un’entrata extra da usare in caso di necessità oppure, se non servono immediatamente, di reinvestirli. Magari per l’acquisto di altre azioni sempre a dividendo. un aiuto per vivere di rendita può arrivare dalla più grande compagnia petrolifera, la Royal Dutch Shell (RDSA). Da sempre, infatti, l’azienda viene giudicata un pagatore di dividendi affidabile. La prova? Un’impressionante cedola del 6,6%. E per di più costante, tanto da non essere tagliata nemmeno durante la crisi petrolifera del 2014-2017.

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