Vitamina D: come e perché assumerla

yogurt

La correlazione tra livelli bassi di vitamina D e tasso di mortalità per coronavirus ha fatto infiammare vari animi in Italia e non solo. Ora però sopraggiunge uno studio pubblicato sulla rivista di settore “Aging Clinical and Experimental Research” da attenzionare. Sembra infatti che esista una correlazione tra livelli di ipovitaminosi D, ovvero bassi livelli di vitamina D, e rischio di contrarre il coronavirus. Vediamo quindi di approfondire il tema: Vitamina D, come e perché assumerla.

Area geografica: quale correlazione

Stando agli studi portati avanti da un team di ricercatori , esisterebbe una non trascurabile coincidenza, tra le popolazioni dei vari paesi europei. Vale a dire che le persone appartenenti a questa fascia geografica avrebbero  livelli non così elevati di vitamina D.

E’ pur vero però che i riflettori si sono concentrati per lo più in Italia e Spagna, dove sono stati riscontrati dei superminimi quanto a presenza di vitamina D nella popolazione, con tassi di mortalità più elevati. Livelli più alti di vitamina D si trovano invece nel nord Europa, dove molte persone sono inclini ad assumere integratori a corredo del regime alimentare.

Quali sono gli alimenti ricchi di vitamina D

La vitamina D può essere assunta tramite alcuni cibi, come il pesce, in particolare: aringa, salmone, sardine, sgombro. Oppure anche con  olio di fegato di merluzzo, tanto caro nell’alimentazione dei nostri genitori.

Sono altresì fonti privilegiate di vitamina D, il latte e lo yogurt interi, ma anche burro, formaggi grassi, nonchè uova, verdure a foglia verde e funghi. E anche  alcuni tipi di cioccolato. Tra le abitudini di supporto per il sistema immunitario deve ricordarsi anche una moderata e costante esposizione ai raggi del sole .

Vitamina D: come e perché assumerla

Laddove invece si volesse essere sicuri di assumere la vitamina D in modo corretto e costante nell’arco della giornata, è bene rammentare ciò che dice il Ministero della salute italiano al riguardo.  L’apporto giornaliero consigliato è di 10-25 microgrammi e comunque non superiore a 50 , ben consapevoli però che non si tratta di una panacea contro le varie aggressioni dei virus. Se comunque è vero il detto “meglio prevenire che curare”, un occhio alla dieta alimentare e allo stile di vita, non potrà che fare del bene.  Il che equivarebbe a dire: un minor rischio di contagio e danni meno severi in caso in cui si contraesse il coronavirus.

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