Vino 2020, che annata sarà? Ecco le aspettative

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Vino 2020, che annata sarà?

Da Nord a Sud, isole comprese, ormai ci siamo: dopo un’intera stagione di lavori nei campi, le viti sono pronte a offrici il loro nettare pregiato. Per i campi d’Italia, infatti, questo è il periodo in cui si completa l’invaiatura. Di cosa si tratta? E’ il momento della maturazione dei frutti. Gli acini di uva a bacca bianca passano dal verde al giallo, quelli a bacca rossa assumono le tonalità del rosso e del viola. La vigna si colora qua e là, gli acini aumentano di volume, i grappoli prendono forma. E infine, fino alla fase successiva della maturazione, inizia a diminuire l’acidità del frutto a favore degli zuccheri. In soldoni, sarà questione di giorni o comunque poche settimane e sarà il momento decisivo e brulicante della vendemmia. Entriamo nel dettaglio del vino 2020, che annata sarà?

La vendemmia una fase delicata

La scelta del momento giusto della vendemmia è decisiva per le future caratteristiche organolettiche e di longevità del vino che si otterrà. Altrettanto decisiva e anche delicata è la modalità di gestione della vendemmia. Per un buon vino d’annata sono decisive anche scelte in materia di quando e come gestire le varie fasi: raccolta, trasporto, diraspatura, pigiatura. Tuttavia all’argomento della vendemmia dedicheremo un apposito articolo nei prossimi giorni. Ora ci preme parlare di previsioni dell’annata vitivinicola che ci aspetta.

Aspetti quantitativi e qualitativi

Il giudizio sull’annata va emesso in base a due  elementi:

a) i presupposti climatici;

b) il livello di produzione.

Questi due aspetti hanno a che fare prettamente con gli aspetti di qualità e di quantità legati al vino che otterremo in un dato anno.

Il 2017 è stata un’annata scarsa, seguita da una più abbondante del 2018, fino alla vendemmia 2019 risultata molto negli standard. E per l’annata prossima a venire?

Il presidente del consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, qualche settimana fa faceva riferimento ad una vendemmia 2020 di qualità più che di quantità. Ha infatti affermato che “l’uva c’è, anche se non in abbondanza, ed è sana, è bella”.  Il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella ha parlato infatti di una buona raccolta 2020, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. Ma ha aggiunto che fare previsioni valide per la totalità dei casi è quasi sempre difficile. I microclimi che si possono avere tra zona e zona, anche attigue, non consentono infatti giudizi standardizzati. Infine Cotarella ha sottolineato il ruolo altrettanto cruciale, per avere un buon vino, giocato dalla figura dell’enologo.

Vino 2020, che annata sarà?

Fatto sta che in questa annata sia in inverno che in primavera si è registrata una tendenza verso la siccità. A giugno c’è stata qualche precipitazione, che è andata però più a favore dell’aspetto vegetativo della vigna. Con le piogge, l’umidità e certe temperature superiori alla media, si è dovuto prestare più attenzione alla peronospora e allo oidio. Questi patogeni possono aver creato qualche problema sul biologico.

Passando infine all’estate, le temperature sono state sostanzialmente costanti, senza grandi picchi prolungati da bollino rosso. Il grande assente di quest’anno è stato l’anticiclone africano, che ha ceduto il posto a quello delle Azzorre. Il clima perciò è stato caratterizzato da temperature più stabili e sopportabili.

Dunque, il vino 2020 che annata sarà? In quasi tutto lo Stivale l’annata attesa è di qualità buona, se non addirittura ottima. Le rese registrate sono in calo, o in alternativa, è questo il caso del Sud Italia, con quantitativi in linea a quelli dell’annata precedente.

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