Verso una recessione?

ProiezionidiBorsa
Questo Articolo è scritto da Gianluca Braguzzi gestore indipendente di fondi comuni di investimento e non esprime necessariamente il pensiero e la strategia di Proiezionidiborsa
Come è chiaro a tutti l’Italia è sempre più un paese de-industrializzato. Con la scusa delle privatizzazioni prima e la globalizzazione poi, le grandi aziende produttive a maggioranza italiana e soprattutto a produzione principalmente nel belpaese, si contano ormai sulle dita delle mani.
Siamo pian piano giunti ad essere una nazione che vive o dovrebbe vivere di servizi. Turismo in primis.
Ebbene, il dato odierno dei direttori degli acquisti italiani del settore dei servizi , non solo è inferiore alle attese ma ha violato la fatidica quota 50. Ergo l’Italia è ufficialmente di nuovo in recessione!
Il dato andrà come normale riverificato alle prossime rilevazioni ma certamente questa estate 2016 non si apre sotto buoni auspici. Per che in virtù della fantomatica ripresa annunciata in TV si aspettava di trovare finalmente lavoro le prospettive si impoveriscono vieppiù. Se cede il settore che dovrebbe trainare…le aspettative non sono certo buone.
Ma la cosa che più fa riflettere e che, una volta di più, deve imporci di ragionare sul senso dell’Unione Europea e dell’euro, è che sia in Spagna che in Francia e che in generale nell’UE il medesimo dato è positivo e sopra le attese, nonché ampiamente sopra quota 50.
Come dire che in scia alla Grecia ci siamo solo noi!!!
Che in generale l’UE comunque non funzioni, lo dimostra comunque il dato sulle vendite al dettaglio, uscito sotto le attese e in forte calo nonostante le montagne di liquidità immesse nel sistema della BCE.
D’altronde se questa ingente liquidità si ferma in banca…come sperare che il ciclo economico inverta stabilmente? Se poi chi ha idea di fare impresa oltre a non trovare credito è sommerso da burocrazia (quasi tutta di derivazione UE) e tasse, come si può pensare che partano nuove imprese e si creino nuovi posti di lavoro almeno in misura pari alle centinaia di attività che stanno chiudendo?
Per passare dalla recessione a una crescita sostenibile, che metta al centro la persona a cominciare da un lavoro dignitoso, è necessario rivoluzionare il proprio modo di vedere e sentire. E’ indispensabile superare la paura del cambiamento (delle serie se usciamo da UE ed euro chissà cosa succede)  a giungere rapidamente alla volontà urgente di cambiare…per il bene di tutti, per il bene comune!

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