Uno dei fattori che maggiormente potranno influire sulle future vicende economiche italiane riconduce al prossimo governo.
Come abbiamo già detto, governi diversi e politiche diverse potranno certo impattare significativamente sugli scenari futuri e sui mercati finanziari.
Ma verso quale governo si sta andando?
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A me pare verso nessun governo, o meglio, come ebbi a dire sin dai primi risultati elettorali, verso elezioni anticipate.
La mia, però, non è solo un’opinione, ma un ragionamento che si basa su alcuni elementi, ormai emersi con chiara evidenza.
I due leaders in grado di dar vita ad una maggioranza, Salvini e Di Maio, hanno posto sin dall’inizio condizioni, che probabilmente ben sapevano che difficilmente si sarebbero realizzate.
Di Maio ha posto un veto verso Berlusconi, che Salvini ha ovviamente seri problemi a considerare, ora che è divenuto leader della coalizione, ruolo che non può lasciarsi sfuggire.
Di Maio ha, per contro, dietro di sé un movimento che certo non gli perdonerebbe di fare un esecutivo con Berlusconi.
Il PD, dal canto suo, ha detto chiaramente sin dall’inizio che intendeva stare fuori.
Può anche darsi, come sostiene qualcuno, che vi sia anche qualcosa di strumentale in queste posizioni.
A fronte soprattutto della attuale situazione dei conti pubblici, potrebbe infatti essere difficile attuare anche solo parte delle misure promesse, e quindi andare al governo potrebbe anche significare deludere certe aspettative, con conseguente calo dei consensi.
Ora Mattarella potrebbe però conferire una sorta di incarico istituzionale alla presidente del Senato, ma anche questo è probabilmente destinato a fallire, anche nel caso venisse proposta una compagine tecnica per la formazione del governo.
L’ipotesi di un esecutivo del presidente o tecnico viene contrastata certo dalla Lega, ma anche dai 5 stelle.
Certo, Mattarella non può fare a meno di mettere in piedi un estremo tentativo di evitare elezioni anticipate, che però paiono, ora, più che mai vicine.
In politica vale comunque un detto, che richiama il titolo di un film di 007, Mai dire mai, ma questa volta credo che i giochi, come si suol dire, siano ormai fatti.
E quindi bisognerebbe, probabilmente, ragionare più in termini di futuri risultati elettorali, che in base alla situazione attuale.
