Vaccini: problematiche sanitarie e legali. Quali prospettive?

Vaccini

Il tema vaccini sta prendendo sempre più piede sui diversi media, soprattutto dopo la notizia del vaccino della Pfizer, che avrebbe un’efficacia di circa il 90 per cento. Ma anche di quello di Moderna, con un’efficacia del 95 per cento circa.

Ma questo cosa significa?

Vaccini: problematiche sanitarie e legali. Quali prospettive?

Un primo problema di rilevante importanza è se il vaccino possa essere la soluzione della pandemia in corso.

Occorre, al riguardo, essere sinceri e comprendere che le cose non stanno propriamente così, nonostante le speranze collegate a tali notizie.

Se, infatti, facessero il vaccino 60 milioni di persone, una efficacia al 95 per cento, implicherebbe che il 5 per cento, cioè 3 milioni, non potrebbero avere la certezza di non contagiarsi e di non ammalarsi.

Inoltre se il virus mutasse, il vaccino rischierebbe di divenire inefficace.

Questo implica che il vaccino costituisce un possibile presidio contro il virus, ma non si può puntare tutto su di esso.

Occorre seguire una strategia che tenga conto anche delle possibilità farmacologiche di cura.

Questione obbligatorietà

A proposito dei vaccini e delle  problematiche sanitarie e legali, il vaccino sarebbe obbligatorio?

La Costituzione stabilisce che possono essere obbligatori i trattamenti sanitari prescritti per legge.

In tal senso già esistono le prescrizioni vaccinali in età infantile e il cosiddetto TSO per chi affetto da disturbi psichiatrici.

A priori, quindi, non si può escludere una tale evenienza.

Ma, anche in questo caso, occorrerebbe tener conto di eventuali controindicazioni legate alla situazione medica dei singoli.

Tali situazioni dovrebbero costituire delle esimenti, come particolari situazioni di immunodeficienza, cioè situazioni in cui il sistema immunitario si rivela particolarmente debole, e tale da poter avere reazioni spropositate alla somministrazione vaccinale.

Sicuramente un obbligo legale è probabile sia stabilito poi per determinate categorie, legate ad esempio alla attività svolta.

Soprattutto sanitari, operatori di polizia, o altri esercenti servizi pubblici essenziali a contatto con il pubblico.

Difficile, invece, pensare ad una somministrazione generalizzata a tutta la popolazione, come appunto nel caso di un obbligo di legge generale.

Nel caso di un obbligo occorre poi considerare quali sarebbero le sanzioni in caso di inosservanza.

Attualmente è prevista la mancata iscrizione a scuola e sanzioni pecuniarie per i genitori che non facciano vaccinare i figli.

Nel caso in questione, difficile comunque pensare ad un trattamento sanitario obbligatorio, analogo a quanto applicabile in ambito pischiatrico.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box“e “PLT

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