Uscire dai fondi obbligazionari o accettare performance molto più basse rispetto al passato?

inflazione

Sembra che l’inflazione stia tornando a fare capolino nei nostri sistemi economici.

Dopo anni di deflazione o inflazione molto vicina allo zero, tutti sono preoccupati per questo fenomeno che torna alla ribalta.

Un aumento generale dei prezzi è sempre stato presente nelle economie di tutto il mondo, ultimamente, grazie alle teorie dei monetaristi. Era un fenomeno che non destava più preoccupazione nei nostri governanti.

L’inflazione esisteva anche nel Medioevo ed era così bassa che sembrava evanescente. Eppure era sempre presente. Con una inflazione al 2% i prezzi raddoppiano dopo mezzo secolo. Per gli uomini medievali, la cui aspettativa media di vita era intorno ai 40 anni, era praticamente un evento quasi sconosciuto.

Solo con il grande afflusso di oro e argento dal nuovo mondo e con “la rivoluzione dei prezzi”, gli uomini del rinascimento ebbero a che fare con un fenomeno di aumento generale del livello del prezzo di acquisto dei beni.

Inflazione strisciante o qualcosa di più?

L’inflazione aumenterà per la fortissima presenza di liquidità sui mercati mondiali. Ma anche per le problematiche legate alla crisi economica scatenata dalla pandemia del coronavirus. Oltre a  politiche monetarie estremamente espansive.

Conseguenza dell’inflazione sarà subito un leggero aumento dei tassi d’interesse.

Uscire dai fondi obbligazionari o accettare performance molto più basse rispetto al passato?

Sicuramente i tassi d’interesse, per la grave situazione economica, non potranno salire della stessa percentuale dell’inflazione, e quindi daranno minori remunerazioni agli investitori.

La conseguenza più immediata saranno tassi reali estremamente bassi e in alcuni casi anche negativi.

I titoli a reddito fisso subiranno anche notevoli perdite in conto capitale. I gestori dei fondi cercheranno di potenziare la redditività delle somme nei loro portafoglio ma nel breve e brevissimo periodo avranno, per forza di cose, dei leggeri cali nei valori assoluti dei titoli.

Si deve uscire anche dai fondi obbligazionari dei Paesi emergenti?

Anche per questi fondi si preannunciano gli stessi problemi sopra descritti. Anche qui l’inflazione giocherà un ruolo determinante e i più esposti sono quelli in valuta locale.

I maggiori rendimenti di queste obbligazioni potrebbero, in un primo momento, mitigare gli effetti riduttivi. Ma successivamente con il rialzo accentuato dei tassi, la perdita in conto capitale sarà maggiore.

Tenendo ferma questa ipotesi, basata su aumento dell’inflazione e conseguente aumento dei tassi, consigliare di alleggerire tutte le posizioni su fondi obbligazionari compresi quelli sulle obbligazioni paesi emergenti, può essere una strategia vincente, nell’ottica di “stare a vedere”.

Insomma sul discorso se conviene uscire dai fondi obbligazionari o accettare performance molto più basse rispetto al passato, bisogna dire che in caso contrario bisognerà adeguarsi ad accettare rendimenti più bassi rispetto al passato, compreso nel primo periodo una sensibile riduzione dei corsi dei titoli.

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