Uno scanner diagnostico non invasivo che individua anche i tumori più piccoli è finalmente realtà

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Non è magia ma quasi perché la DWB (Diffusion Whole Body) è una macchina fotografica gigante che scandaglia ogni centimetro del nostro corpo interno ed esterno. Con la DWB non è necessario alcun liquido di contrasto e non c’è alcun flusso di radiazioni che raggiunge il nostro corpo.

Lo scanner, sognato dal prof. Umberto Veronesi, veniva utilizzato inizialmente solo come uno strumento per chi fosse ad alto rischio di recidive. Anche per le pazienti in gravidanza la DWB costituisce un’opzione possibile senza alcuna radiazione ionizzante. Ora è uno strumento utilizzato anche per la prevenzione quindi su soggetti che non manifestano sintomi.

Uno scanner diagnostico non invasivo che individua anche i tumori più piccoli è finalmente realtà

Sappiamo bene quanto sia difficile sottoporsi ad analisi necessarie ma assai invasive, come la colonscopia o la gastroscopia, che a volte costituiscono un deterrente per effettuare i controlli.

Non siamo ancora, però, in una fase in cui si possa trascurare l’iter di screening come l’esame del sangue occulto, la mammografia o il pap test.

La prevenzione attraverso controlli medici periodici resta ancora il caposaldo della lotta al tumore anche per la scarsità delle DWB.

In Italia ne abbiamo solo due, ad esempio: una presso l’IEO, l’istituto Europeo di Oncologia, e una seconda presso una struttura privata nel bergamasco.

Nel Mondo le DWB non superano la decina ma vengono già impiegate per la diagnosi precoce.

Si pensi che con queste specialissime risonanze magnetiche si può scovare un tumore grande dai 3 ai 4 millimetri!

Attualmente l’esame in regime privato ha un costo abbastanza proibitivo ma con la crescente richiesta possiamo sperare aumentino le DWB visto che solo fino a dieci anni fa erano un miraggio.

Un’altra buona notizia è l’attendibilità e il tasso di falsi positivi che è paragonabile a quello della PET.

Nanotecnologia

La strada è comunque segnata e il trend, anche per le comuni indagini diagnostiche, è quella di renderle sempre meno invasive. E questo è possibile grazie alla nanotecnologia.

Sebbene ancora non incontrino la totalità del favore degli oncologi sono utilizzate, da anni ormai, delle videocapsule diagnostiche.

In alcuni casi possono sostituire la gastroscopia e la colonscopia. In questa eventualità, però, non c’è la possibilità di intervenire durante l’esame, ad esempio, per togliere dei polipi.

Oggi c’è un nuovo alleato nella lotta contro i tumori anche per lo screening senza presenza di sintomi, uno scanner diagnostico non invasivo che individua anche i tumori più piccoli è finalmente realtà.

Per approfondire qui la Redazione di ProiezionidiBorsa illustra altri strumenti innovativi di prevenzione.

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