Un’ipotesi fa tremare Piazza Affari e Wall Street che adesso attendono con ansia questo dato

Piazza Affari

La seduta di oggi e quella di domani ruoteranno attorno all’attesa di un dato. Mercoledì, alle 14,30 in Europa sarà diffuso l’indice annuale dei prezzi al consumo negli Stati Uniti. Improvvisamente l’inflazione negli USA torna a fare paura ai mercati per un motivo preciso. Ieri un’ipotesi degli analisti di Goldman Sachs ha scatenato la paura nelle Borse. Da qualche settimana e fino a ieri, operatori professionali e analisti erano convinti che nel 2022 la Fed avrebbe rialzato i tassi 3 volte.

Da ieri un’ipotesi fa tremare Piazza Affari e Wall Street che adesso attendono con ansia questo dato. Un report di Goldman Sachs ha avanzato l’ipotesi che la Banca Centrale Americana possa rialzare per ben quattro volte i tassi di interesse. Questo scenario lascia pensare che il rialzo dell’inflazione negli USA nel 2022 possa essere maggiore di quello ipotizzato fino a qualche giorno fa.

Le due paure del mercato

Questa possibilità sarebbe confermata anche da un altro dato molto seguito dal mercato, il rendimento del titolo decennale USA. Il Treasury Bond, il corrispettivo del nostro BTP decennale, ha raggiunto un rendimento annuo dell’1,8%, valore massimo dal dicembre del 2019.

Le paure degli operatori sono due. La prima è che il rialzo dell’inflazione possa scatenare un aumento dei tassi di interesse maggiore del previsto, con un conseguente apprezzamento del dollaro. La divisa USA più forte potrebbe essere un freno alla crescita economica. Oggi il rapporto euro contro dollaro è a 1,13 dollari per euro ma a maggio 2021 era a 1,21 dollari.

La seconda paura è che l’inflazione negli USA possa trasferirsi improvvisamente in Europa. Se questo accadesse la BCE potrebbe anticipare l’interruzione della politica monetaria espansiva a favore della crescita e iniziare un aumento dei tassi. Ipotesi che non piace al mercato.

Un’ipotesi fa tremare Piazza Affari e Wall Street che adesso attendono con ansia questo dato

L’incertezza non giova ai mercati ed è questo che ha scatenato le vendite ieri in Europa e negli Stati Uniti in avvio di seduta. Ecco perché adesso analisti e investitori professionali attenderanno con una certa ansia il dato dell’indice dei prezzi al consumo annuale che verrà diffuso mercoledì. Nel frattempo sui mercati si potrebbe ballare.

Ieri la Borsa di Milano ha chiuso con un calo dello 0,9% e il Ftse Mib ha chiuso a 27.353 punti. L’indice maggiore di Piazza Affari si era mantenuto in terreno positivo fino a metà giornata. L’apertura in forte ribasso di Wall Street ha provocato una forte discesa dei prezzi a Milano e in Europa. L’indice maggiore Ftse Mib ha in 27.200 punti un supporto importante. La violazione al ribasso di questo livello spingerà i prezzi fino in area 26.900/27.000 punti. Una discesa del Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) sotto questa soglia dovrebbe allarmare perché spingerà i prezzi fino 26.500 punti. Di contro un ritorno dell’indice sopra 27.600 punti riporterebbe un po’ di serenità.

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