Unicredit, non in linea con obiettivi Srep

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Il titolo Unicredit perde il 5,67% e si porta a 26,11%.

MILANO (Reuters) – E’ stato pubblicato il documento di registrazione relativo all’aumento di capitale da 13 miliardi di Unicredit, che mette in evidenza tutta una serie di rischi a cui la banca andrebbe incontro nel caso la ricapitalizzazione fallisse o riuscisse solo parzialmente.

In particolare si mette in evidenza che, per effetto dello sfasamento temporale tra le azioni previste dal piano strategico con impatto negativo sui numeri del gruppo e l’esecuzione dell’aumento, i coefficienti patrimoniali a fine 2016 non saranno in linea con gli obiettivi Srep.

In considerazione del suddetto mancato rispetto dei requisiti patrimoniali, Unicredit non potrà procedere “fino al ripristino dei requisiti patrimoniali non rispettati, alla distribuzione dei dividendi e al pagamento delle cedole degli strumenti Additional tier 1”.

Nell’immediato questo significa che “ove l’aumento di capitale non fosse sottoscritto ovvero fosse sottoscritto parzialmente, l’emittente non potrebbe corrispondere la cedola relativa agli strumenti di Additional tier 1 dovuta a marzo 2017 ed avrebbe limitazioni sulla politica di distribuzione dei dividendi”.

Nel documento si ricorda che dall’implementazione di alcune azioni del piano strategico sono attesi impatti negativi sui coefficienti patrimoniali e impatti negativi non ricorrenti sul risultato economico netto del quarto trimestre 2016 pari a complessivi 12,2 miliardi, in buona parte dovuti all’incremento del grado di copertura sul portafoglio di crediti oggetto di cessione nell’ambito del ‘Progetto Fino’ e sui crediti deteriorati oggetto del ‘Progetto Porto’.

Il documento sottolinea che l’esecuzione delle cessioni provocherà un impatto negativo sui margini reddituali del gruppo.

In particolare, dalla cessione di Pioneer e della partecipazione in Bank Pekao, considerando solo le componenti economiche ricorrenti, si avrà un effetto negativo sui dati pro-forma dei primi nove mesi 2016 relativi a margine di intermediazione e risultato di gestione pari rispettivamente a 1.860 milioni e 948 milioni.

Nel documento di registrazione inoltre si rende noto come, nell’ambito del processo Srep 2016, la Bce abbia evidenziato una serie di aree di debolezza: tra questi il rischio di credito e, in particolare, l’elevato livello di esposizioni deteriorate; il rischio di liquidità; il rischio connesso all’operatività in Russia e Turchia; il persistere di un livello di profittabilità debole, per citarne alcuni.

La Bce ha inoltre richiesto la presentazione, entro il 28 febbraio 2017, di una strategia in materia di crediti deteriorati, supportata da un piano operativo.

Il documento di registrazione rende noto che attualmente Unicredit è soggetta a quattro accertamenti ispettivi da parte della Bce ed è in attesa di ricevere gli esiti ispettivi in relazione a una verifica ispettiva posta in essere dalla Bce relativa al ‘market risk’.

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