Una ricerca rivela cosa accade ad usare i filtri fotografici nei selfie 

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Una ricerca rivela cosa accade ad usare i filtri fotografici nei selfie, questi sono i risultati.

Tempo fa si usava l’espressione rifarsi “trucco e parrucco”. Ora invece si scivola sempre più verso una dimensione dove quasi tutto si gioca nella dimensione virtuale dei social. Per cui anche l’espressione cambia faccia. Così dal “trucco e parrucco”, al “trucco e ritocco” il passo è davvero breve. Infatti, se si vuole apparire in grande forma e stile che si fa? Semplice! Innanzi tutto, si fa un selfie che non guasta mai. E poi, se proprio si vuole apparire al top, si aggiunge il cosiddetto tocco o ritocco dell’artista. Ovvero qualche filtro fotografico. Ma siamo poi così sicuri che sia questa la via maestra per presentarsi al meglio e ricevere più “like” di approvazione? Per saperne di più, vediamo cosa si nasconde dietro al titolo “una ricerca rivela cosa accade ad usare i filtri fotografici nei selfie”.

L’autopresentazione via selfie   

L’innovazione, a tambur battente, che si è registrata nei settori dei social media, dei dispositivi mobili e della connettività wireless, impone di ripensare un po’ di cose. In primis, quanto è mutato il registro comunicativo negli ultimi anni. Se ai tempi dei tempi, per i più benestanti era usuale farsi fare un autoritratto, ora il “ritratto” lo facciamo da soli. E se non ci piace, nessun problema! Ci si sottopone ai filtri e il gioco è fatto! Ma filtra oggi, filtra domani, cosa rimarrà della nostra versione originale? Il rischio di creare dei “gemelli diversi” è dietro l’angolo. E soprattutto, questa sorta di ciclo dell’eterno ritocco come viene visto dal popolo dei social? Per saperne di più, vediamo cosa è stato appurato a seguito della ricerca che ha analizzato i selfie pubblicati su Instagram.

La rivelazione della ricerca

Il bandolo attorno al quale è stata srotolata l’intera matassa, grazie ad una recente ricerca visionabile qui, è sostanzialmente, questo. I selfie pubblicati su Instagram sono stati sottoposti ad accurata analisi. L’intento era quello di verificare quanto incida la modalità con cui ci si autopresenta al pubblico della rete. Due sono stati gli elementi indicatori, vale a dire: l’auto-presentazione e l’uso dei filtri fotografici nei selfie.

Ebbene, l’ambiente social sarà pure virtuale, ma il modo in cui sembra reagire agli eccessi di autopresentazione e filtri, lo rende più acuto di quanti si immagini. Sembra infatti che un eccesso di autopresentazione via social, combinata, pure ad ad un eccesso di filtri, incida negativamente. I dati raccolti hanno cioè mostrato che l’uso di troppi filtri fotografici nei selfie era associato a un minor numero di “mi piace” rispetto a quelli ricevuti da altri utenti di social media. Come a dire che il popolo della rete non si lascia prendere per il naso e nemmeno per il selfie.  

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