Una nuova legge punta a stravolgere le nostre abitudini

divieto di fumo

Alcuni di noi ricorderanno quando si fumava negli aerei. Per molto tempo, in Italia è stato possibile accendersi una sigaretta ovunque: in bar, ristoranti, cinema e teatri.

Questo fino all’avvento dell’articolo 51 della Legge n.3 datata 16 gennaio 2003. La normativa stabilì il divieto di fumare nei locali chiusi, eccezion fatta per luoghi privati e per apposite sale dedicate ai fumatori.

Nelle ultime ore c’è nell’aria il sentore di un nuovo cambiamento. Una nuova legge punta a stravolgere le nostre abitudini, restringendo ulteriormente il divieto.

Una nuova legge punta a stravolgere le nostre abitudini

Infatti, il Regolamento introdotto lo scorso 19 gennaio dal Comune di Milano vieta le sigarette anche all’aperto. Diventa proibito fumare nei parchi come alle fermate dell’autobus, al netto di alcune deroghe.

Il Comune sta anche organizzando una campagna informativa: presto una serie di cartelli che esplicitano il divieto compariranno lungo i muri della città.

Dopo un primo periodo di tolleranza, per permettere ai cittadini di conoscere la nuova disposizione, chi non rispetterà il divieto andrà incontro a multe comprese tra i 40 e i 240 euro.

Una politica a lungo termine

E pare non finisca qui. Il Regolamento è il primo passo di una politica a lungo termine volta al divieto totale del fumo in pubblico, esteso ad ogni luogo comune.

L’intento di Milano è di diventare una città completamente smoking free dal 1 gennaio 2025.

La decisione della città è sospinta dal continuo grido dell’OMS, che incolpa il tabacco di circa il 25% delle morti per tumore nel mondo.

A dar forza alla decisione, c’è anche la questione ambientale: la qualità dell’aria migliorerebbe abbattendo l’uso delle sigarette.

Stati smoking free

Milano si accoda così ad altre realtà nel mondo che stanno combattendo per liberarsi dagli effetti nocivi del tabacco.

È il caso di citare il Brasile, che in alcune aree ha vietato il fumo in qualsiasi luogo pubblico già dal 2009. La Nuova Zelanda va anche oltre, puntando a liberarsi totalmente del tabagismo entro il 2025.

Gli intenti sono senz’altro nobili e augurabili. La domanda che rimane è: come reagiranno i grandi magnati del tabacco?

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