Una casa in affitto a partire da 50 euro al mese è possibile per chi ha un ISEE fino a 20.000 euro, per ragazze madri e disoccupati

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Non c’è una persona che non ha bisogno di una casa dove abitare. È un fabbisogno primario di tutti, alla pari dei fabbisogni alimentari. Le case costano tanto e non tutti possono permettersi di avere un alloggio di proprietà. Per questo esistono i contratti di affitto. Ma anche in questo caso molto dipende dalla zona di residenza, perché ci sono città italiane dove vivere in affitto è proibitivo. Ma ci sono soluzioni alternative che possono consentire anche a chi non ha soldi a sufficienza per comprare casa o per vivere in affitto, di avere un tetto sulla testa.

Una casa in affitto a partire da 50 euro al mese è possibile per chi ha un ISEE fino a 20.000 euro, per ragazze madri e disoccupati

Di soggetti in difficoltà l’Italia è piena. Sono sempre di più le famiglie in difficoltà e vicine alla soglia della povertà. A maggior ragione oggi visto che l’Italia sta lentamente uscendo fuori dalla grave emergenza epidemiologica, ma resta impigliata nella crisi economica per la pandemia, accentuata adesso dal conflitto in Ucraina. Ci sono disoccupati o inoccupati, ma anche i senza reddito, le ragazze madri, le famiglie numerose e così via. Situazioni emergenziali che lo Stato sostiene anche dal punto di vista degli alloggi. Esiste tutta una serie di case popolari, cioè case dell’edilizia pubblica residenziale.

Case appartenenti a Comuni, Province e Regioni, costruite proprio per essere cedute a chi non ha casa ed ha pochi mezzi per affittarne una da un privato. Visti i costi degli affitti in molte città italiane, le case popolari sono una valida ed economica alternativa. I canoni di affitto da pagare, sono nettamente inferiori a quelli del mercato libero. Addirittura ci sono case che sono assegnate a soggetti in difficoltà, con affitti prossimi a 50 euro al mese. Molto dipende dall’ISEE dei beneficiari dell’alloggio. Infatti è sempre l’ISEE a fare da discriminante tanto sulle assegnazioni che sui canoni.

Come si ottiene

Per avere l’assegnazione di una casa popolare occorre presentare domanda di inserimento nelle graduatorie. La domanda va presentata al proprio Comune di residenza. Tutti i Comuni hanno una graduatoria stabilita in base a determinati punteggi in base al bando pubblicato a periodi prestabiliti. Ogni bando può avere requisiti diversi e modalità di acceso differenti. In determinati Comuni vale di più come punteggio, il numero di componenti la famiglia. In altri invece vale lo stato di disoccupazione più lungo e così via dicendo. Una regola generale non esiste, così come non esistono tariffe prestabilite a livello centrale.

Ciò che è più o meno la regola, è la situazione di fabbisogno di una famiglia. Innanzi tutto l’ISEE, che in generale non deve superare 20.000 euro. In genere la casa popolare viene assegnata a famiglie che non hanno alcun alloggio, o ne hanno uno inadeguato alle loro esigenze e non hanno mezzi per trovarne uno da soli. In genere l’ISEE per le case popolari si calcola sul reddito al netto delle tasse e delle detrazioni ma comprensivo di tutte le indennità percepite, anche quelle assistenziali. Quindi, una casa in affitto a partire da 50 euro, ma con canone che sarà ogni anno adeguato ai redditi della famiglia.

Approfondimento

Se la casa popolare è assegnata all’ex moglie anche il marito ha diritto ad averne un’altra usando questo strumento

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