Un titolo da evitare ancora per qualche tempo

Boeing

Nel portafoglio investimenti c’è un titolo da evitare ancora per qualche tempo. Soprattutto per più di un elemento da valutare.

Un titolo da evitare

In questa pandemia ci sono stati vinti e vincitori sui mercati. Pochi vincitori, tanti vinti. Il motivo è semplice. La crisi ha cancellato letteralmente l’approccio alla quotidianità della maggior parte delle persone. In altre parole la società occidentale (o per meglio dire la società produttiva) ha dovuto rivedere le sue priorità e i suoi stili di vita. Il primo è stato quello degli spostamenti. Chi viaggia può rappresentare un veicolo di contagio a livello mondiale. Il problema è che il mondo di oggi non conosce distanze. E i viaggi sono all’ordine del giorno.

Un problema per le compagnie aeree

Questo è stato un vero e proprio problema per le compagnie aeree che hanno visto il crollo verticale non solo delle presenze ma anche e soprattutto delle prenotazioni sul lungo termine. Infatti se i parchi giochi a tema delle grandi industrie del divertimento (Disney in primis) stanno riaprendo (con le dovute precauzioni) la stessa fiducia non può essere data, ancora, al settore dei viaggi aerei. Le azioni di Boeing Co. (NYSE: BA), ad esempio, rappresentano ancora un titolo da evitare per qualche tempo. Infatti sono precipitate del 70% da febbraio del 2019. Ma nel suo caso non c’è di che gioire. Infatti nel febbraio 2019 il Covid ancora non esisteva.

I primi problemi

A decretare i primi problemi sono stati due incidenti mortali che hanno visto coinvolti, in Indonesia e in Etiopia, due suoi aerei. Con conseguente messa a terra forzata di uno dei suoi modelli più venduti, il Max 737. Oltre al fatto che quegli stessi modelli non consegnati si trovano ora in deposito. Costruire un nuovo modello? Servono flussi di cassa stabili (o un eventuale debito sostenibile) per pianificare un progetto simile. Cosa impossibile. Infatti il coronoavirus che ha azzerato le presenze ha tolto la principale voce di entrate per la compagnia.

Un elemento da valutare

Attualmente il livello è a circa il 70% in meno rispetto ad un anno fa. Una ripresa minima che non permette certo di recuperare le perdite. E ancora meno di creare nuovi progetti. C’è poi ancora un altro elemento da valutare: l’accordo collassato con Embraer, questione che, tra l’altro, è finita in tribunale. Una boccata di ossigeno è arrivata dalla collaborazione con l’US Space Force, ma si tratta di qualcosa che non può certo rimpiazzare le perdite arrivate con il blocco dei 737 Max.

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