Un quadro di grande incertezza si sta delineando all’orizzonte dei mercati azionari

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Dopo il  ko di ieri sulle Borse internazionali, gli analisti, oggi, guardano con interesse a tutti quegli asset relativamente sicuri o per o meno che presentano fattori di rischio inferiori a quelli offerte da altri come, ad esempio, le criptovalute. Anche perchè, allo stato attuale dei fatti, il panorama si presenta quanto mai incerto. Infatti domani dovrà parlare il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell. Quest’ultimo, con ogni probabilità, potrebbe confermare le misure di inasprimento per le politiche monetarie del dollaro. Ma, dopo gli ultimi sviluppi, il condizionale è quanto mai d’obbligo.

Un quadro di grande incertezza si sta delineando all’orizzonte dei mercati azionari

Infatti le proiezioni finora hanno parlato di un cammino che, sul fronte dei tassi di interesse, potrebbe arrivare a registrare fino a 5 rialzi nel corso dei prossimi mesi. A dirlo sono gli analisti di Goldman Sachs. La causa di questi timori sarebbe la paura di una nuova pressione inflazionistica derivante dall’impatto della variante Omicron sull’economia mondiale. Lo scenario di base prospettato dalla banca d’affari USA parte da 4 rialzi. Il primo presumibilmente, si potrebbe verificare già a marzo. Ma, in considerazione del fatto che saranno i dati macro ad essere l’ago della bilancia, non è da escludere che il piano iniziale decretato dai vertici FED e prospettato da Goldman possa essere cambiato in corso d’opera.

Non bisogna infatti dimenticare che l’indice dei prezzi al consumo statunitense è arrivato a registrare il suo record quarantennale nelle ultime rilevazioni del 2021. Insomma, un quadro di grande incertezza si sta delineando all’orizzonte dei mercati azionari e le Borse statunitensi se ne sono accorte per prime. La prova sta nel fatto che proprio l’andamento delle contrattazioni, ieri, ha visto un andamento a U: dopo un calo estremo che è arrivato a superare il -4%, i listini azionari a stelle e strisce hanno iniziato a sterzare per poi arrivare addirittura a riprendersi.

Ad ogni modo, anche in vista della due giorni della FED, i listini hanno registrato un’apertura in rialzo. Il tutto nonostante la pressione vista in nottata in Asia. Infatti le Borse asiatiche non hanno potuto evitare lo stress derivante proprio dalle tensioni geopolitiche. Come anche dai numerosi punti interrogativi che nascono sul fronte delle politiche monetarie.

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