Quante volte, entrando nelle biblioteche, siamo rimasti affascinati da quegli antichi volumi, magari pieni di muffa e scoloriture che li caratterizzano. A oggi, gli studiosi hanno decifrato molti di essi e si possono travere ben conservati in biblioteche apposite. C’è un manoscritto però, proveniente dal passato, che ancora è un mistero per coloro che lo studiano. Questo è mistero dal passato, il manoscritto di Voynich.
La storia del manoscritto
Il manoscritto è un volume trovato a Frascati nel 1912 dall’antiquario che dà il nome al volume, il signor Wilfrid Voynich. Il volume infatti non presenta titolo né date a cui ricollegarsi per quanto riguarda la sua redazione.
Il testo presenta vari argomenti di carattere generale, come la botanica, l’astronomia e le ricette per i medicinali. Il problema del manoscritto però è che è scritto in una lingua sconosciuta. Dal 1912 a oggi infatti, moltissimi studiosi hanno studiato il sistema di scrittura del volume, senza riuscire a capirci qualcosa.
Secondo molti studiosi, questo volume è un volume scritto in una lingua artificiale di cui non abbiamo registri o indicazioni. Il testo è stato sottoposto anche ad analisi durante gli anni e nessuna sembra aver risolto il problema di decifrazione alla base.
Un mistero dal passato, il manoscritto di Voynich
Anche la data di redazione del testo è ignota; sono presenti infatti piante che in Europa erano sconosciute prima della scoperta dell’America, tipo i girasoli. Alcune fonti storiche ci parlano inoltre del manoscritto, senza però fornirci la chiave di lettura che manca per decifrare le sue pagine.
L’alfabeto con cui è redatto il testo è infatti ignoto agli studiosi e l’università di Yale ha cercato di trovare circa 19 lettere riconducibili agli alfabeti conosciuti, ma senza successo.
Il manoscritto di Voynich è attualmente conservato presso l’università di Yale che ha digitalizzato il testo. Possiamo infatti sfogliarlo online e osservarne le misteriose pagine semplicemente googlando il nome del volume.
