Un miliardo di euro per l’edilizia residenziale sociale. A chi si rivolge? 

edilizia, Appaltatori e subappaltatori

In risposta all’ “emergenza casa” arriva un piano d’investimenti pari ad un miliardo di euro. Un’operazione che potrebbe addirittura vedere duplicare le risorse. Una maxi operazione che porta la firma della Cassa depositi e prestiti (Cdp). L’obiettivo è di fornire una risposta a chi, nonostante un reddito dignitoso, è in seria difficoltà a reperire sul mercato soluzioni abitative a prezzi sostenibili. Una problematica che riguarda soprattutto chi gravita attorno alle grandi città e comunque la cosiddetta “classe media” in genere. Vediamo quindi di approfondire in cosa consiste questa operazione di un miliardo di euro per l’edilizia residenziale sociale.

Cos’è l’edilizia residenziale sociale

Con l’acronimo ERS ci si intende riferire alla cosiddetta “Edilizia Residenziale Sociale”, o “housing sociale”. Vale a dire: abitazioni a costi accessibili destinate a chi, per motivi di reddito troppo “alto”, non può rientrare nell’edilizia residenziale pubblica (ERP). Rientra in quest’ultima dizione la tripletta che va sotto il nome di edilizia convenzionata, sovvenzionata e agevolata, di cui abbiamo avuto modo di occuparci. Una discesa in campo che affonda le radici nel quadro sconfortante che esce dalle ultime stime di Nomisma, secondo cui sarebbero ben 4,9 milioni gli italiani che faticano a trovare casa. Di questi, almeno 1,7 milioni sfiorerebbero il rischio di non riuscire a pagare l’affitto.

L’intervento di un miliardo per l’edilizia residenziale sociale

L’investimento della Cassa depositi prestiti ha portato ad una disponibilità di 19 mila alloggi sociali e 6800 posti letto all’interno di residenze studentesche e di natura temporanea. Il tutto spalmato in ben 260 interventi ripartiti all’interno dell’intero territorio nazionale. La maggior parte di queste strutture sono ubicate all’interno delle aree metropolitane e comunque “satellitari” delle grandi città. In testa all’elenco svettano ovviamente Milano e Roma, ma dai dati resi disponibili dalla Cassa depositi e prestiti, gli interventi coprirebbero molte regioni e oltre 100 comuni.

Le aree geografiche interessate

Quindi oltre a Lombardia e Lazio, occhi puntati su Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Emilia Romagna. Come spesso accade, il sud Italia si trova a chiudere la classifica, ma iniziative sempre nella forma del “social housing”, si rintracciano anche a Bari, Lecce, Matera. Peraltro altre iniziative similari sono al via pure in Campania, Sicilia e Sardegna. Il canone di locazione, per chi si aggiudica un immobile in edilizia residenziale sociale, è calmierato con un ribasso rispetto agli standards di mercato di circa il 20-30%, spesso pure con la possibilità di un successivo riscatto. Un nuovo fermento immobiliare a cui merita di prestare attenzione.

Consigliati per te