Un disturbo femminile doloroso e poco conosciuto

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La ghiandola di Bartolino è quasi ignota ai più. Se va tutto bene, una donna può tranquillamente arrivare alla fine della propria esistenza senza sospettare di averla, tra le numerosissime ghiandole presenti nell’organismo. Se si infiamma, purtroppo, si fa notare eccome.

Questa ghiandola è situata nel contesto dell’apparato genitale femminile e potrebbe gonfiarsi a dismisura. Il più delle volte, essa potrebbe così risentire dello strofinarsi di jeans attillati e dell’elastico degli slip, attrito che oltre a provocare delle fitte lancinanti, non fanno che peggiorare la situazione.

Ecco come la ghiandola di Bartolino potrebbe scatenare un disturbo femminile doloroso e poco conosciuto, che tuttavia può creare seri problemi alla quotidianità di chi dovesse sperimentarlo.

Di fatto, nella maggior parte dei casi si infetta, dunque il problema avrebbe origine batterica. Ma, parlando invece di infiammazione, sarebbero state rintracciate delle cause anche nel consumo di zucchero. In entrambi i casi, sedersi, distendersi e deambulare normalmente potrebbe risultare quasi impossibile.

Un disturbo femminile doloroso e poco conosciuto

Essendoci poca informazione a riguardo, spesso un gonfiore doloroso alla ghiandola di Bartolino viene scambiato per un enorme pelo incarnito. Il guaio sarebbe arrivare al Pronto Soccorso quando la situazione, ormai giunta al limite, imporrebbe di intervenire chirurgicamente. In tal caso, il chirurgo potrebbe procedere con la somministrazione di antibiotico e l’incisione dell’ascesso.

Perché la ghiandola di Bartolino si gonfierebbe

Le condizioni in cui l’infiammazione della ghiandola di Bartolino, o bartolinite, potrebbero trovare terreno fertile, sono anzitutto quelle di scarso igiene. Allo stesso modo, potrebbe essere consigliabile l’utilizzo di assorbenti interni. E ancora, attenzione all’utilizzo esclusivo di biancheria sintetica o abiti troppo attillati. Uno sfregamento continuo, infatti, potrebbe provocare la formazione della ciste dolorosa e purulenta.

Ghiandola di Bartolino e consumo di zuccheri

Un eccessivo consumo di zuccheri potrebbe generare uno stress ossidativo nell’organismo, e dunque concorrere all’insorgenza di infiammazioni alle mucose. Così come la candidosi, anche la bartolinite si manifesta con maggior frequenza alla fine dell’estate, in autunno, complice un consumo eccessivo di dolci, frutta, gelati.

Per combattere questo disturbo, dunque, è necessario ricominciare dalla dieta e prediligere verdura a foglia verde, tisane, riso integrale e pesce azzurro.

Come sgonfiarla

L’ideale sarebbe farsi visitare tempestivamente dal proprio medico curante, il quale, una volta constatato il problema, potrebbe prescrivere subito una cura antibiotica. Inoltre, se la ghiandola ha assunto dimensioni tali da rendere impossibile il fatto di deambulare, si può tentare di sfiammarla utilizzando semplicemente degli impacchi d’acqua calda.

Infatti, il calore aiuta il pus a fluidificare. Questo gli permetterebbe di trovare una via d’uscita, prima ancora di dover ricorrere a un intervento. Generalmente, la ghiandola di Bartolino cesserebbe di generare atroci sofferenze non appena il pus comincia a fuoriuscire.

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