Un altro QE della BCE? Non serve a nulla

ProiezionidiBorsa

Un altro QE? Non serve a nulla. E vi spieghiamo il perchè.

E’ bastato che la BCE annunciasse l’intenzione di fare ripartire il QE (probabilmente sotto forma di LTRO) per ridare energia e vigore alle borse.

E va bene…

Ma se questa della BCE è una risposta gli ultimi dati macroeconomici decisamente negativi in area UE questa mossa servirà?

Un altro QE della BCE? Il primo ha salvato le banche

Certamente il primo QE è stato fondamentale per salvare le banche: bastò alterare il “tasso etilico” nel calcolo del patrimonio e pompare liquidità nel sistema et voilà, le banche sono state tratte in salvo.

Risultato importante che però per tanti motivi ha prodotto effetti soltanto nel ristretto recinto delle banche stesse e dei loro arruffati bilanci.

Nei quali la proprietà, da Codice Civile, del denaro altrui risulta decisiva quanto la massa monetaria arrivata a pioggia dalla BCE.

Ed è meglio fermarsi qua…

Effetti del primo QE sull’economia reale

Salvate le banche qualcuno a Francoforte (sede della BCE) poteva pensare che automaticamente anche l’economia reale ne avrebbe tratto vantaggio.

La realtà è stata ben diversa.

Le banche sono state aiutate soltanto sul fronte dei bond governativi e quindi quasi tutta la moneta in entrata è regolarmente stata utilizzata per fare fronte alle scadenze collegate agli asset tossici.

Ergo il credito in Europa non è mai tornato a livelli normali.

Nel frattempo a Bruxelles in questi anni hanno pensato bene di complicare la vita delle piccole e medie aziende con centinaia di regole e regolamenti che spesso comportano costi più elevati dei ricavi generati dal lavoro su cui applicarli.

Risultato: disoccupazione ai massimi storici in buona parte dei paesi UE e dati di produzione in crollo.

Uguale recessione a un passo.

“Errare humanun est… Un altro QE della BCE?

…perseverare autem diabolicum” scrisse Sant’Agostino che però, evidentemente, non è tra le letture preferite di Mario Draghi e il suo drappello di economisti alla BCE.

Infatti, circondata da questa ondata di dati macroeconomici negativi, la BCE cosa fa?

Reitera il QE con le stesse modalità infruttuose: denari alle banche e non all’economia reale.

Ovvero alle aziende ed alle famiglie.

Certamente sul fronte produttivo e  dei consumi sarebbe più facile agire a livello politico e quindi con una commissione UE più disponibile a manovre espansive.

Ma visto che a Bruxelles non ci arrivano, perché la BCE non prova ad imitare FED e BOE ad esempio che, certamente, hanno stampato dollari senza parimenti emettere debito pubblico?

O vogliamo credere alla favoletta che la guarigione completa dell’economia USA e delle sue disastrate banche e l’ottimo stato di salute britannico derivino solo da nuovo debito?

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