Tutto quello che non ti hanno mai detto sulla tredicesima mensilità

tredicesima

La tredicesima è una gradita consuetudine per milioni di lavoratori. Pochi giorni prima di Natale infatti, fanno proprio comodo un po’ di soldi in più per organizzare al meglio le feste. Anche i commercianti apprezzano molto questa consuetudine poiché buona parte della tredicesima va in regali di Natale. In questo articolo andremo a scoprire come nasce e come funziona la tredicesima. Vedremo anche chi ne ha diritto e cosa fare se il datore di lavoro non provvede al suo pagamento. Insomma, tutto quello che non ti hanno mai detto sulla tredicesima mensilità lo trovi nelle prossime righe.

La tredicesima non è una mensilità aggiuntiva

In origine la tredicesima era conosciuta come “gratifica natalizia”. Si trattava proprio di una gratifica, ovvero di un regalo che il datore di lavoro riconosceva ai propri dipendenti. La scelta di pagarla ed il relativo importo erano quindi una libera facoltà dell’imprenditore. Dal 1937, invece, la tredicesima fa parte del contratto dei lavoratori dell’industria e si è poi estesa anche alle altre categorie. Iniziamo a trattare tutto quello che non ti hanno mai detto sulla tredicesima mensilità scoprendo che non è una mensilità aggiuntiva. La tredicesima si ottiene dividendo per 13 la retribuzione annuale. Insomma, nessun regalo del datore di lavoro ma una semplice mensilità differita. A conferma di questo, ricordiamo che molte piccole imprese pagano la tredicesima a rate durante l’anno. Senza, quindi, effettuare un unico pagamento prima di Natale.

Tutto quello che non ti hanno mai detto sulla tredicesima mensilità

L’importo della tredicesima è solo teoricamente pari alle altre mensilità. Molti lavoratori, infatti, sanno che normalmente è più bassa. La tredicesima è il risultato della divisione per tredici della propria RAL e non comprende le altre voci che compongono la nostra busta paga. Indennità, straordinari ed altri pagamenti legati all’attività lavorativa ovviamente non compaiono. Un secondo motivo che spiega l’importo più basso è determinato dalla tassazione. Spesso infatti il datore di lavoro effettua dei conguagli fiscali proprio sulla mensilità aggiuntiva. Non aspettiamoci quindi uno stipendio esattamente doppio a dicembre.

A chi spetta la tredicesima

Hanno diritto alla tredicesima i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Abbiamo visto però che non è un vero diritto ma solo una diversa suddivisione del reddito annuale. Se un contratto di lavoro termina nel corso dell’anno, il lavoratore riceverà anche la quota di tredicesima maturata nei mesi di lavoro. Salvo ovviamente che non l’abbia già ricevuta mensilmente in busta paga. Le tasse sulla tredicesima seguono le normali aliquote IRPEF previste per il reddito del lavoratore. Non trattandosi di una retribuzione aggiuntiva, non sconta alcun aggravio fiscale

Le date di pagamento

Un articolo su tutto quello che non ti hanno mai detto sulla tredicesima mensilità deve necessariamente trattare le date di pagamento.  Per dipendenti pubblici e pensionati le tempistiche sono certe e definite dalla legge. L’INPS paga la tredicesima il primo giorno lavorativo di dicembre insieme alla normale pensione. I dipendenti pubblici ricevono questa gratifica circa due settimane prima di Natale. Il DL 350/2001 stabilisce le date esatte per le varie categorie di pubblico impiego. Non esiste invece una regola generale nel settore privato. I vari CCNL indicano le date specifiche ma normalmente la tredicesima arriva intorno al 20 dicembre. Se il datore di lavoro tardasse od omettesse il pagamento della mensilità, i lavoratori potranno adire le vie legali. Entro un tempo massimo di tre anni, dopo purtroppo il loro diritto cadrà in prescrizione. Per approfondire, invece, la quattordicesima mensilità, consigliamo ai Lettori un nostro recente approfondimento.

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