Tutto quello che bisogna fare per cancellare una multa presa in quarantena

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Negli ultimi mesi il Governo ha deciso di porre una serie di restrizioni alla libertà dei cittadini. Provvedimenti particolarmente rigidi riguardano chi ha contratto con certezza il coronavirus. In caso di tampone positivo, infatti, la normativa impone un periodo di quarantena in cui è tassativamente vietato uscire di casa. Non è possibile quindi fare la spesa, incontrare amici o parenti e nemmeno spostare l’automobile.

Per chi vive in città e deve parcheggiare lungo la strada questo può essere un grosso problema. Nei giorni di divieto di sosta, infatti, la polizia locale potrà multare il mezzo, quando non addirittura rimuoverlo. In altre parole, non è possibile evitare di infrangere il Codice della Strada e quindi di prendere una multa. Insomma, oltre al danno la beffa. In realtà, gli automobilisti che provano di essere stati in quarantena possono evitare la sanzione. Vediamo quindi tutto quello che bisogna fare per cancellare una multa presa in quarantena.

Ben due leggi danno ragione all’automobilista

Chi contravviene all’obbligo di quarantena rischia l’arresto fino a tre mesi. I provvedimenti a tutela della salute pubblica rientrano infatti in quanto prescritto dall’articolo 650 del codice penale. Insomma, uscire durante la quarantena per spostare la macchina è assolutamente vietato. L’automobilista che dovesse trovare una multa sul parabrezza una volta scaduto il periodo di isolamento potrà quindi fare ricorso. Ben due norme consentiranno di annullare il verbale di divieto di sosta. La Legge 689/1881 esonera dalle sanzioni chi ha commesso un’infrazione per dovere o necessità. Anche l’articolo 54 del Codice penale conferma questo orientamento. Vediamo quindi tutto quello che bisogna fare per cancellare una multa presa in quarantena e non pagare alcuna sanzione.

Tutto quello che bisogna fare per cancellare una multa presa in quarantena

Per prima cosa è necessario attendere la raccomandata con la sanzione. L’avviso lasciato sul parabrezza non ha infatti alcuna utilità in caso di contestazione. A quel punto l’automobilista avrà 60 giorni di tempo per scrivere al prefetto. Nella missiva andrà spiegato che si è contravvenuto al divieto per cause di forza maggiore. Alla lettera sarà necessario allegare anche il certificato di quarantena rilasciato dal medico. Normalmente il prefetto può rigettare un ricorso qualora lo ritenga infondato.

In questo caso, invece, ben due norme tutelano l’automobilista. Evitando così di dover pagare una multa a causa di un tampone positivo. Non sempre, infatti, comportamenti apparentemente a rischio comportano l’obbligo di pagare una sanzione. Abbiamo analizzato alcuni casi specifici in un recente approfondimento.

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