Tutti possono liberarsi di una cattiva abitudine come il fumo, ma bisogna capire qual è la reale percentuale di successo delle terapie antifumo

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Il tabagismo è un problema che affligge una buona fetta della popolazione mondiale. In Italia, ad esempio, la percentuale dei fumatori si attesta al 19% circa.

Si utilizzano diversi tipi di sigarette. Quelle preconfezionate sono le più diffuse. Ultimamente hanno fatto la loro apparizione trionfale le sigarette elettroniche. Molto comuni anche tra i giovanissimi.

Fumare non è un’abitudine salutare. La giornata mondiale senza tabacco 2020 serve proprio come promemoria. I giovani dovrebbero stare lontani da questo vizio. Per fortuna smettere è possibile.

Tutti possono liberarsi di una cattiva abitudine come il fumo, ma bisogna capire qual è la reale percentuale di successo delle terapie antifumo.

I danni del fumo sono enormi

È ormai comprovato che i danni del fumo sono enormi. Innanzitutto, provoca alitosi e ingiallimento dei denti. Il cattivo odore sarà un compagno di viaggio costante. Per non parlare dei pericoli per la salute a breve e a lungo termine. Ci si sente affaticati e scarichi. La dipendenza è sia fisica che psicologica. Il fumo, inoltre, è responsabile del 25% dei decessi di cancro a livello globale. Le sigarette, in più, danneggiano l’ambiente. È necessario smaltire i mozziconi nel modo giusto.

Molti sono consapevoli di tali pericoli. Esistono diversi metodi per smettere di fumare. A partire dai metodi di desensibilizzazione. Passando per le alternative al tabacco come i chewing gum o ai cerotti alla nicotina. Anche la sigaretta elettronica nasce come “farmaco”.

Tutti possono liberarsi di una cattiva abitudine come il fumo, ma bisogna capire qual è la reale percentuale di successo delle terapie antifumo.

Una percentuale non molto alta

Come si è visto, ci sono diverse terapie per combattere la dipendenza da tabacco. Prima di intraprendere un’azione decisa, bisogna analizzare la percentuale reale di successo. Essa si aggira intorno al 20%. Il che significa che su cento tabagisti pentiti, solo venti riescono ad uscirne. Una percentuale non molto alta che, però, si alza al 30% nei percorsi terapeutici specializzati con professionisti qualificati.

È importante analizzare tali dati non per scoraggiare chi vuole smettere. Al contrario. Proprio appurare che non è una cosa semplice può fornire una motivazione in più a non mollare. Con impegno, costanza e abnegazione tutto è possibile.

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