Tutti pazzi per questo luogo di Roma mai visitabile prima d’ora

Colosseo

Tutti pazzi per questo luogo di Roma mai visitabile prima d’ora che si trova proprio nel centro storico della “città eterna”. E nel cuore pulsante di uno dei monumenti più iconici del Mondo, l’anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come il Colosseo.

Grazie al contributo di Tod’s, un famosissimo brand calzaturiero marchigiano, dopo tre anni di lavori, è ora visitabile l’ipogeo, la parte sottostante all’arena, dove uomini e animali si preparavano a scontri cruenti e spettacolari. Parti dei montacarichi, delle gabbie e delle scenografie sono state portate alla luce durante questo colossale intervento. È l’ultimo atto di un lungo percorso, iniziato dieci anni fa.

L’ipogeo è sempre stato invisibile

Gli interventi per il restauro di questa porzione del monumento, simbolo per eccellenza della storia di Roma e dell’Italia, sono iniziati nel 2011. Sono stati varati dall’allora Commissario Delegato per le Aree Archeologiche di Roma e Ostia Antica (qui un itinerario archeologico sul litorale), in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica di Roma.

La seconda fase dei lavori, avviata tre anni fa nel dicembre 2018, sotto la guida del nuovo istituto autonomo Parco Archeologico del Colosseo, ha interessato l’area di 15.000 metri quadrati. E ha comportato costi da capogiro: alla fine sono stati 25 milioni di euro.

Gli ipogei del Colosseo sono un monumento nel monumento. In età antica erano un’area completamente invisibile agli spettatori degli spettacoli. Nelle sue stanze e gallerie lavoravano centinaia di persone tra atleti, addestratori, lenoni e schiavi. Le operazioni di restauro dell’ipogeo del Colosseo hanno coinvolto un plotone di specialisti: ben 81 persone tra archeologi, restauratori, architetti, ingegneri, geometri e operai.

Tutti pazzi per questo luogo di Roma mai visitabile prima d’ora

Una passerella speciale lunga 160 metri ci permette ora di vedere dall’alto le stanze segrete più oscure del Colosseo, quelle dove si allenavano i gladiatori e si addestravano ogni genere di fiere.

L’area interessata dall’intervento si articola in 14 setti murari che dividono l’arena in un reticolo di corridoi. Sono ancora percepibili le sequenze di elevatori risalenti all’età Flavia, tra cui 24 piattaforme mobili. Per portare le belve davanti agli occhi degli imperatori e del pubblico (50-75mila spettatori), c’erano 28 ascensori di legno, contenenti gabbie sollevate da argani. Gli spettacoli si svolsero fino al 523 d.C.

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