Tutti i modi con i quali puoi costruire la tua pensione e vivere tranquillo dopo una certa età

Inps

Tutti i modi con i quali puoi costruire la tua pensione e vivere tranquillo dopo una certa età. Siete tra coloro che hanno avuto una carriera continua? Senza buchi di pensione? Con tutti i versamenti previdenziali? Congratulazioni, davvero. Siete veramente in pochi. E, soprattutto, quasi sicuramente siete anziani.

Ma se siete giovani? Quale prospettive avete se non quella, purtroppo, di una carriera precaria e discontinua? E se invece siete già maturi? Se avete lavorato saltuariamente, come capita a molta gente? Se avete qualche periodo scoperto? Non preoccupatevi. Stiamo per dirvi come fare a cercare di porre rimedio.

Tutti i modi con i quali puoi costruire la tua pensione e vivere tranquillo dopo una certa età

Partiamo dai contributi volontari. Sono versamenti totalmente a carico del lavoratori. Sono facoltativi. E possono essere effettuati quando il rapporto di lavoro termina. E’ utile per tutte le pensioni dirette. Cioè vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità e inabilità. Ma anche per le indirette. Cioè pensione ai superstiti indiretta o di reversibilità. E’ necessaria una preventiva autorizzazione dell’INPS. La domanda potrà essere presentata con i mezzi usuali. Call center, online o tramite patronato. E i costi? Variano in base alla categoria di appartenenza. Le variabili sono facilmente riscontrabili via Internet. Questi contributi coprono soltanto i mesi successivi all’autorizzazione. Tranne i 6 mesi precedenti alla data della domanda.

Riscatto

A fronte del pagamento di un onere, certi periodi lavorativi o simil tali possono essere coperti. L’esempio che conosciamo tutti è il riscatto della laurea. Ma non solo. Figurano in questa categoria anche il lavoro per il quale i contributi risultano non versati dal datore. E sono caduti in prescrizione. Ma anche i co.co.co antecedenti al 1° aprile 1996. E periodi di interruzione o sospensione del rapporto di lavoro posteriori al 31 dicembre 1996. Per un massimo di 3 anni.

Ancora, rientrano nel riscatto i congedi dal lavoro per motivi familiari o personali. E i lavori temporanei, discontinui e stagionali. Ma solo posteriori al 31 dicembre 1996. Ci rientrano anche i part-time dopo la stessa data. I lavori socialmente utili che concorrono a formare una pensione. Il servizio civile post 1° gennaio 2009. L’aspettativa non retribuita per gravi motivi di famiglia. Se si è lavorato all’estero non convenzionati con l’Italia. La maternità fuori dal rapporto di lavoro. I congedi per formazione.

Tenete presente che il riscatto non è gratuito. Lo abbiamo detto all’inizio del paragrafo. L’INPS fornirà tutte le informazioni in merito.

Pace contributiva

Attraverso di essa si recuperano tutti i buchi contributivi. Buchi compresi tra l’inizio della gestione previdenziale INPS e l’ultimo contributo versato presso l’INPS stessa. Vale per tutti, tranne che per i pensionati. Il costo viene calcolato col sistema totalmente contributivo. Si può aderire fino alla fine del 2021. E il riscatto è rateizzabile massimo in 10 anni.

Contributi figurativi

Sono periodi di lavoro con particolare tutela legislativa. E sono coperti da questi contributi. Ricadono in questa categoria il servizio militare, la maternità, i congedi parentali, le malattie e gli infortuni. Ma anche i permessi per donazioni e le aspettative per funzioni politiche e sindacali. Ci rientrano anche i licenziamenti senza giusta causa. E i permessi per l’assistenza ai disabili. La cassa integrazione, tristemente d’attualità, cade in questa categoria. Così pure la disoccupazione indennizzata, la mobilità, i lavori socialmente utili, i contratti di solidarietà e l’invalidità, se non permanente.

Un ultimo aspetto utile ai fini della pensione

E se il lavoratore non ha buchi contributivi? Ma non arriva alla pensione causa versamenti in casse diverse? Ci sono diversi strumenti. Il primo, ovvio, è la ricongiunzione di tutti i contributi. Poi c’è il cumulo dei medesimi, dove non c’è ricongiunzione. Ma ogni gestione liquida la quota di propria competenza. Infine, ci sono la totalizzazione e il computo presso la gestione Separata INPS. Strumenti più complessi, che saranno fonte di articoli specifici. Continuate a leggerci.

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