Turismo in Italia boom, inflazione UE fredda

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Ci piace un lunedì dove il primo dato da commentare è un dato italiano positivo. La nostra bilancia commerciale a luglio ha ampiamente battuto le attese a 5.676 B VS 4.820 B e un precedente a 5.174.

Difficile pensare a che a questo dato non abbia in misura significativa contribuito l’ondata turistica tipica del mese estivo e che quest’anno ha conosciuto una forte e positiva impennata nel numero dei pernottamenti.

Ma l’Italia non è solo spiagge e mare. Il patrimonio artistico e paesaggistico in Italia non ha eguali nel mondo per numero ed importanza dei siti vistabili e in ogni stagione.

Al di là di tutti i discorsi di politica economica e relativi programmi, credo che per il nostro paese un primo importante traguardo da raggiungere sarebbe quello della diffusione a livello globale di pacchetti turistici  di un’ Italia fruibile in tutte le stagioni.

In secondo luogo sarebbe da curare la qualità dell’offerta, in troppe strutture si dimentica ancora che il cliente riorna e fa scattare il passaparola sulla base di quelli che spesso possono sembrare dettagli. Una attenzione in più , un atteggiamento cortese e disponibile senza invadenze, per giungere ad una politica dei prezzi equilibrata che dia ritorni al gestore ma nel contempo non scoraggi l’avventore a tornare o a dare giudizi positivi sulla struttura.

In questo senso le apposite scuole del turismo  dovrebbero trovare maggiore spazio ma anche maggiore valorizzazione in termini di valutazione di un progetto professionale consono alle ambizioni che le famiglie ripongono sui figli. Disgiungere il piano di studi da quelle che possono essere le dinamiche occupazionali futuribili può rivelarsi nel tempo scelta avventata. Scommettere sul turismo, che va dall’ambizione (non televisiva) di divenire  grande chef a quelle di direttore di albergo o di sala, ma anche solo servire bene ai tavoli per chi ha meno voglia di studiare, sono prospettive concrete di trovare lavoro. All’interno di un progetto Italia spinto anche sul piano legislativo il turismo può diventare il settore trainante per la ripresa del “Belpaese.

Cambiando TEMA, l’altro dato della mattinata è stato quello dell’indice dei prezzi al consumo dell’area UE uscito in linea con le attese al 2% annuale ed allo 0,2% mensile.
Nulla di che , e per fortuna…ci mancava soltanto un anche piccolo segnale inflattivo per mettere ancora di più nell‘angolo Draghi e la sua politica monetaria accomodante.
Pur con le riserve di cui si è già scritto riguardo al passaggio critico sull’Italia che tanta ansia ha generato sui mercati, il Presidente della BCE ha ribadito che tendenzialmente il suo mandato, in scadenza tra poco più di un anno,. Si concluderà con questo tipo di situazione sui tassi. Di fatto calmierando ogni nuovo possibile ed immediatoattacco speculativo specie nei paesi più esposti come il nostro.

Ci aspettiamo che comunque la molla della tensione scatterà o meno sulla scia delle mosse e delle intenzioni della FED ; ormai siamo a 10 giorni poco più dall Meeting della banca centrale USA, ancora poco e sapremo se l’importante set-up di 3 cicli da sette anni (ricordiamo il grande crollo dell’ottobre 1997…)farà effetto sui mercati finanziari o meno.

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