Trump sommerge Powell e la FED

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Dopo tanti inviti e attacchi anche pesanti al dunque Trump ha raggiunto il proprio obbiettivo.

Powell ieri al vertice della FED, ha modificato di fatto i termini e allungato le tempistiche del rialzo dei tassi  fino all’altro ieri programmato da dicembre ai primi mesi del 2019.

In realtà Trump sappiamo che si preoccupa, in questo caso specifico in particolare, principalmente del suo indice di popolarità personale.

Le borse in flessione nell’ultimo periodo lo hanno agitato parecchio.

L’intuizione di Trump

Ma , in realtà, evidentemente Trump, già sapeva che anche qualche dato macroeconomico era destinato a breve a contrarsi.
Evidentemente anche Powell già ieri sapeva qualcosa in merito…

Inoltre, oggi per la seconda settimana consecutiva, i dati sulla disoccupazione, pur ottimi in valori assoluti storici, escono sotto le attese.

Vediamoli insieme agli altri principali dati del pomeriggio:

  USD Richieste di disoccupazione continua 1.710K 1.664K 1.660K
  USD Indice prezzi spese personali principali (Mensile) (Ott) 0,1% 0,2% 0,2%
  USD Indice dei principali prezzi di spesa per consumi (Annuale) (Ott) 1,8% 1,9% 1,9%
  USD Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione 234K 221K 224K
  USD Media delle richieste sussidio di disoccupazione di 4 settimane 223,25K 218,50K
  USD PCE Deflator (Mensile) 0,2% 0,2% 0,1%
  USD PCE Deflator (Annuale) 2,0% 2,1% 2,0%
  USD Reddito personale (Mensile) (Ott) 0,5% 0,4% 0,2%
  USD Spese personali (Mensile) (Ott) 0,6% 0,4% 0,2%
  USD Consumi personali (Mensile) (Ott) 0,4% 0,1%
  USD Contratti pendenti di vendita di Abitazioni (Mensile) (Ott) -2,6% 0,8% 0,7%

 

E ancora, il dato di 234k relativo alle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione è quello che si discosta maggiormente dalla media delle ultime 4 settimane prendendo a riferimento gli ultimi 3 mesi.

Stiamo ancora  parlando di un ciclo virtuoso con valori assoluti di tutto rispetto.

Trump, quindi, vuole evidentemente prevenire ed evitare che manovre troppo stringenti sui tassi di interesse possano sviare il trend da questo sentiero macro-economicamente retto.

I dati sui consumi e i redditi personali certamente confermano che i margini per una  FED aggressiva sui tassi nel breve periodo ci sarebbero, ma sappiamo anche che consumi e redditi sono dati che spesso aprono un ciclo talaltra lo chiudono.
E visto dai picchi da cui si proviene…probabilmente Trump teme la seconda ipotesi e forse per questo Powell dopo tanta ritrosia lo ha accontentato.

Infine, ancora di più si comprende questa ritrovata armonia verso un approccio morbido valutando la percentuale di calo dei contratti di vendita di abitazioni che ha segnato un negativo -2.6% vs +0.8%, attestando che la fase di tutti segni verdi sui dati macroeconomici americani è ormai alle spalle.

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