Trump da tempo aspettava la giornata giusta per dare concretezza ai propri continui attacchi alla FED.
Dopo molte settimane di dati macroeconomici USA sostanzialmente positivi o come minimo in equilibrio, ora la FED dovrà infatti fare i conti con una giornata decisamente negativa sul fronte dei numeri economici.
In realtà al momento trattasi di un episodio sporadico che nella norma nulla comporterebbe, salvo successive conferme.
Nel contesto attuale con un Presidente che di continuo attacca la sua Banca Centrale per ottenere un taglio dei tassi di interesse, se non anche un nuovo QE, oggi è una giornata dai potenziali effetti significativi.
Vediamo di analizzare la cosa dal di dentro…
Tabella principali dati macroeconomici USA
Variazione dell’occupazione non agricola (ADP) (Giu) | 102K | 140K | 41K | ||||
Richieste di disoccupazione continua | 1.686K | 1.675K | 1.694K | ||||
Esportazioni | 210,64B | 206,41B | |||||
Importazioni | 266,16B | 257,64B | |||||
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione | 221K | 220K | 229K | ||||
Saldo della bilancia commerciale (Mag) | -55,50B | -53,20B | -51,20B |
Il dato che subito colpisce maggiormente è il 102K di variazione dell’occupazione.
Ben sotto il target di 140K.
In realtà proprio perché 140K è un obiettivo si deve tenere conto dei dati precedenti e così facendo scopriamo che si è raddoppiato il precedente 41K e quasi quadruplicato il 27K dei primi di giugno.
Certo anche entrambi i dati settimanali sull’occupazione sono usciti sotto il consensus…
Ma anche qui rileviamo, come già altre volte, che in valore assoluto restiamo nella fascia di eccellenza.
Trump attaccato alla bilancia commerciale USA
In realtà dunque Donald Trump anche oggi troverà appigli deboli e scivolosi per un eventuale nuovo attacco alla FED.
L’unico dato veramente disponibile per sostenere le teorie della Casa Bianca è quello della bilancia commerciale:
Saldo della bilancia commerciale (Mag) | -55,50B | -53,20B | -51,20B |
Un dato ormai da tempo strutturalmente in aumento e che al Presidente degli USA non piace affatto.
D’altronde le importazioni, come vediamo nella prima tabella, crescono a velocità doppia rispetto alle esportazioni.
Ma “The Donald” non può continuare a ignorare che ciò resterà inevitabile finché, anche per suoi meriti, l’economia USA continuerà a viaggiare più veloce i tutte le altre!
E non è certo con battaglie doganali che Trump otterrà un riequilibrio della bilancia commerciale USA.
Tanto meno in questo momento produrrebbe effetti benefici un allargamento monetario “imposto” dallo studio ovale alla FED.