Trump e i dazi: a chi è convenuto?

Trump

 Il G20 ha portato un riavvicinamento tra Donald Trump e i cinesi sulla guerra dei dazi.

Come vedremo nulla di risolutivo. Una sorta di tregua armata.

Analizziamo la situazione cercando di capire a chi ha portato vantaggi questa dura lotta commerciale.

Dazi si va nella giusta direzione

Peter Navarro, il consulente commerciale della Casa Bianca, ha affermato che sui dazi si sta andando nella giusta direzione.

Ha però anche precisato che servirà ancora tempo per siglare un accordo bilaterale solido.

Intervistato in TV ha poi precisato: “È complicato, come ha detto il presidente, correttamente, ci vorrà del tempo e vogliamo farlo bene, quindi facciamo le cose per bene”.

Trump al G20 possibilista su Huawei

Oltre ai dazi in senso stretto, la guerra USA Cina riguarda anche altri fronti, diciamo secondari, uno di questi è quello di Huawei.

Huawei cui Google sta per togliere l’utilizzo del sistema Android.

Che dietro questa mossa ci fossa la Casa Bianca è stato confermato sabato, al vertice G20.

Nell’occasione Trump ha precisato che avrebbe permesso alle compagnie statunitensi di proseguire le forniture alla cinese Huawei se questo non minacciasse la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Più chiaro di così…

Il Presidente USA ha comunque poi con pacatezza aggiunto che Washington e Pechino stavano discutendo la possibilità di arrivare a togliere questo divieto…

Certo sarebbe un grande passo avanti per distendere i rapporti con Pechino e magari ottenere qualcosa in più proprio sul fronte doganale e della bilancia dei pagamenti ad esso correlata.

A chi giova?

A prescindere da Huawei, Trump non può certo dimenticare che la Cina detiene circa il 18% del debito pubblico americano. E che quindi volendo potrebbe creare grossi problemi agli USA.

Anzi, come specificato ieri questo, è il più grosso rischio esistente oggi sul pianeta dal punto di vista finanziario…

Tornando ai dazi, Stati Uniti e la Cina stanno cercando di tornare al dialogo costruttivo dopo lo stop causato della decisione recente di Trump di imporre ulteriori  tariffe del 25% su beni cinesi per decine di miliardi di dollari.

E’ chiaro l’intento dello studio ovale di limitare il deficit commerciale tra le due nazioni..

Il ping pong di rialzi e contro rialzi è ormai da tempo che prosegue.

La guerra sui dazi ha spesso inciso sull’umore delle Borse.

Il dubbio che rimane è che Trump utilizzi questo “sbattagliare” per calmierare i listini azionari in una fase ancora molto lontana dalla campagna elettorale per la Casa Bianca che lo vedrà nuovamente in corsa.

Insomma se il cerino del debito in mano ai cinesi non arriverà a bruciargli tra le dita per ora il vincitore di questa partita è certamente stato Donald Trump.

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