Trump attacca nuovamente la FED

Trump

 L’iniziale silenzio post meeting FED di Donald Trump si è rivelato semplicemente il tempo necessario per leggere il comunicato e stabilire la strategia di risposta.

Manco a dirlo l’inquilino della Casa Bianca ha sferrato un attacco potente e deciso che di per sé sta certamente incidendo sul sentiment delle Borse.

Ovviamente gli amici e gli amici degli amici del Presidente in questo momento fanno da lettera sui listini…

Pare addirittura che il presidente Usa punti a tassi di interesse negativi.

Lo studio ovale dunque torna all’attacco e critica pesantemente l’operato del Governatore Powell e del suo board.

Trump attacco pesante

“Jay Powell e la Federal Reserve hanno fallito di nuovo. Non hanno fegato, non hanno idea, non hanno visione” ha twittato Donald Trump

Il Tycoon americano, evidentemente deluso dal taglio dei tassi di “solo” 25 punti base, ha detto che il governatore della FEDe’ un “comunicatore terribile”.

Powell in difesa

Powell non poteva esimersi dal rispondere a quello che in qualche modo è il suo datore di lavoro.

Il buon Jerome ha garantito che nonostante le pesanti critiche del presidente Trump “il morale della FED è molto alto”.

Cosa c’entri il morale non si sa…

Poi ha proseguito.

“Io cerco di fare il mio lavoro al meglio nell’interesse degli americani” ha chiarito Powell per poi spiegare di non credere “che la FED ricorrerà mai a tassi di interesse negativi, anche in tempi di crisi”.

Una risposta chiara e netta in riferimento alla richiesta di Trump di portare i tassi vicini o addirittura sotto lo zero.

Da qualche giorno infatti, Trump aumentava la pressione riguardo alla necessità di ridurre il costo del denaro in misura più rilevante e arrivando a ipotizzare tassi in territorio negativo.

Wall Street delusa

Con una presidenza così negativa sull’esito del meeting inevitabilmente anche Wall Street si è fatta contagiare.

Tra l’altro lo stesso Powell ha enunciato i vari rischi esistenti a livello globale citando “la dissoluzione del governo italiano” come uno dei più recenti fattori di rischio geopolitico che si aggiunge agli scontri a Hong Kong e alla prospettiva sempre più concreta  di una ‘Hard Brexit‘.

Con questi timori “per aria” dopo un’iniziale reazione positiva, tra gli operatori ha avuto il sopravvento la delusione per un discorso che nulla di definitivo ha chiarito sulla prossime scelte della FED.

Apertura e disponibilità evidentemente non bastano specie quando aspettative più ampie hanno il maggiore sostenitore nel Presidente in carica.

Che poi Trump voglia che economia e Borse abbiano cartucce da sparare ancora durante la campagna elettorale del 2020 ormai è chiaro a tutti…

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