Trump attacca la FED con una nuova tattica

Economia Usa

Evidentemente Donald Trump si è reso conto che attaccare la FED sul fronte dei dati macroeconomici o dell’andamento borsistico era e resta, per ora, una partita persa.

Auspicare un ribasso dei tassi con dati macro USA così potenti è un non senso strutturale.

Così come agitare lo spauracchio del crollo delle Borse quando queste, regolarmente dopo ogni minima discesa, si riportano rapidamente in prossimità dei massimi storici.

E’ sufficiente che Powell & Co ventilino la possibilità di tagliare i tassi et voilà, le Borse USA riprendono tono e vigore!

Trump cambia tattica

In un simile contesto Trump ha giocoforza deciso di cambiare tattica.

Dopo tanto inveire su una fantomatica crisi economica, che non sussiste, l’ultimo tweet di Trump ha spostato il tiro sul fronte valutario.

E qui è innegabile che la forza del dollaro non sia d’aiuto alle aziende americane esportatrici…

Anche se poi l’attacco parte dalla considerazione relativa al grande numero di americani che viene in vacanza in Europa…

Personalmente credo che l’euro sia strutturalmente più debole del dollaro a prescindere dall’andamento contingente dei tassi di interesse.

E’ proprio la forte divergenza tra i cicli dell’economia reale, sempre più evidente a favore degli USA versus UE, a creare questa debolezza dell’euro.

Poi certo l’appetibilità dei titoli USA, i Tbond, che qualcosa offrono come rendimenti sulle scadenze più lunghe, incide nel dare forza al biglietto verde.

E questo permettetemi invita a una riflessione su quanto la nostra vecchia lira per quanto attaccata dalla speculazione potrebbe essere sostenuta da massicci acquisti sui nostri titoli di Stato…

Detto che occorrono anni anche solo per pianificare un piano del genere…

Trump cambia tattica

Non contento il Presidente USA attribuisce colpe alla FED anche sul fronte dei rapporti con la Cina.

Velatamente fa capire che se ha dovuto ricorrere alla guerra dei dazi è stato per compensare il fatto che mentre la Cina svalutava lo Yuan le politiche della FED rinforzavano il dollaro.

Anche in questo caso è difficile dargli torto… vuoi vedere che sul fronte valutario il buon Trump ha trovato una chiave per smuovere la FED secondo i propri auspici?

La parola alla FED

Ora toccherà all’istituto guidato da Jerome Powell, nel prossimo meeting fissato per il 18 e 19 giugno prossimi, dare delle risposte a questi attacchi.

Accuse che provenendo dalla Casa Bianca, seppur con risposte indirette, sarà difficile vengano ignorate…

Powell è rimasto sul possibilista ultimamente e ciò è bastato a ridare tono alla Borse.

Ora come si regolerà?

Trump sarà riuscito, con l’attacco sul fronte valutario che presenta dati oggettivi, a smuovere il Desk della Banca centrale USA?

Approfondimento

Su cosa investire se la FED taglia i tassi?

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