Tra i primi lavori che l’automazione spazzerà via potrebbe esserci anche il vostro

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La domanda è provocatoria: secondo voi la Ferrari si preoccupa se esce una nuova Panda? Davanti all’automazione delle due l’una. Fate un lavoro che sapete non essere granché. Magari sapete che fate un prodotto, un servizio non molto qualitativo. E allora siete consapevoli che quando arriva qualcuno che fa quello stesso servizio/prodotto come voi, ma lo fa pagare meno o anche gratis, voi siete fuori mercato. Oppure siete una Ferrari. Siete padroni della materia. Fate un prodotto, un servizio eccellente. Però non avete quella fiducia che serve, né la consapevolezza.

Se sul lavoro pensate che anche nella peggiore delle ipotesi siete in grado di cavarvela ugualmente, non vi preoccupate. Non è che vi preoccupa se arriva o meno l’algoritmo. Questa discussione sull’automazione a volte perde i contorni della realtà. E’ un po’ come se uno chef stellato si preoccupasse che stia arrivando l’automazione nel suo lavoro. Tipo il robot che fa la pizza in automatico. O Flippy, che gira gli hamburger. No, non lo fa. Non è che perde il sonno per quello che faranno i robot. Ma perché? Perché gioca un altro sport. Nel senso che il suo lavoro lo fa ad un altro livello.

Chi si deve preoccupare è uno che giri gli hamburger di McDonald’s. E si chiede che se li gira lui o il robot non c’è differenza. E allora sì che vi dovete preoccupare. Perché quell’algoritmo, quella automazione, quel robot, vi porta via il lavoro. Tra i primi lavori che l’automazione spazzerà via potrebbe esserci anche il vostro, perciò. Soprattutto se è un lavoro automatico.

Tra i primi lavori che l’automazione spazzerà via potrebbe esserci anche il vostro

E allora perché la gente non crea solo delle Ferrari? Perché la gente non cerca sempre di creare il miglior prodotto/servizio? Per mille motivi. Non è facile. Non è per tutti. La mediocrità è per tutti. L’eccellenza, invece, è per un manipolo di pazzi furiosi. Richiede tempo ed è molto incerta. Non lo sai se poi ce la fai. La verità è che essere al top in qualunque settore, qualunque prodotto, servizio o attività, è molto difficile. Ed è per pochi. Questa è la verità.

Dall’altro lato, però, dobbiamo ricordarci che siamo costretti a progredire professionalmente. Perché perché siamo in un mare che ci circonda, che ha un’alta marea crescente, progressiva. E questa alta marea algoritmica, tecnologica, automativa, va lentamente. Ma è un lento sempre più veloce. Che sommerge tutti quei settori, partendo dal basso livello, dal mediocre, dal medio livello.

Un esempio? Facile. Esce GPT 3, l’algoritmo che scrive da solo. Ci mette un secondo a sostituire chiunque sia un asino a scrivere. Ma ci metterà un sacco di tempo a sostituire lo stile di Umberto Eco o Stephen King. Quindi una domanda sorge altrettanto spontanea. Ma alla fine gli algoritmi sostituiranno tutti? E la risposta è sì. Ma con quelli in cima alla piramide, con i più bravi, gli ci vorrà molto più tempo.

Il mondo governato dagli algoritmi

Ci sono vari vantaggi a essere in cima a questa piramide di competenza. Il primo è che si è l’ultimo ad essere sostituito nel proprio lavoro. Il secondo è che quando avremo il problema che gli algoritmi saranno più intelligenti di noi, avremo problemi ben più grandi. Non avremo problemi di lavoro. Avremo problemi di sopravvivenza. Saremo inutili. Saremo le pile di Matrix, e festa finita.

Ci sono soluzioni a questa situazione? Una sola. Ritardare il progresso. Ma il progresso è inarrestabile per definizione. E’ innato nella specie umana. Ed allora ce n’è una sola davvero. Diventare i più bravi, gli indispensabili nel vostro lavoro. Qualunque esso sia.

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