Torna la guerra commerciale?

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A volte, purtroppo, ritornano . Chi? Quei “dissidi” – a essere buoni – tra le due superpotenze States da un lato e Celeste Impero dall’altro. Se per tutto il 2019 il leit motiv erano stati i dazi di Trump contro il mondo intero, ogni volta lanciati con una pezza d’appoggio diversa, stavolta il motivo è bell’è pronto: il Covid-19. Da giorni infatti il Presidente Usa va accusando l’establishment cinese di coprire il presunto (perché finora non provato) errore da laboratorio a Wuhan costato una pandemia all’umanità. Temi “per grandi” che intanto “al piccolo” investitore fanno tremare i polsi, perdere il sonno e rimbalzare in mente una precisa domanda: torna la guerra commerciale? Vediamo.

Il j’accuse di Trump

Secondo le dichiarazioni di ieri sera di Trump, la Cina avrebbe architettato la pandemia da coronavirus per evitare la sua rielezione a novembre 2020. Accuse pesanti, a dire il vero. Il cui accusato, la Cina, ha zero peli sulla lingua e ha subito ribadito che non ha alcun interesse sulla politica interna USA. Ma soprattutto il Presidente USA ha minacciato di ripristinare di nuovo le barriere tariffarie (ossia: i dazi doganali) contro Pechino. Perché? Perché a suo dire avrebbe approfittato della pandemia per ripristinare in gran segreto le barriere commerciali estere e dirette sul suolo cinese.

I futures intanto si tingono di rosso acceso

I  futures dei principali indici azionari non perdono tempo e si colorano: di rosso acceso. Dai mercati a stelle e strisce al Giappone.passando per Londra, i cali sono intorno al 2% buono. In Europa solo la Borsa di Londra è aperta e si registra il nuovo tonfo della British Airways, in un contesto comunque di vendite generalizzate. I cali non sono da panico, ma s’innestano al trend in discesa già fatto registrare ieri. Stesso discorso può farsi per la Borsa nipponica, in rosso più del 2%.

Che faranno lunedì i mercati?

Al netto dell’”oggi”, gli occhi degli investitori sono tutti proiettati già a lunedì: torna la guerra commerciale? Che faranno le Borse? L’ottava appena chiusa è stata dominata dalle attese delle due banche centrali, che per l’ennesima volta hanno confermato il copione. Ispiratrice (dei mercati) la FED, deludente (almeno rispetto alle attese) la BCE. Le cui misure annunciate da Christine Lagarde non scaldato gli animi degli investitori e indotti a premere il tasto buy, proprio nel giorno in cui uscivano i mostri. Ovvero i dati brutti sul Pil e riferiti all’intera area UE, per il 1° trimestre 2020, in cui nessuno si è potuto dire: salvo.

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