Tonfo dei mercati: quali scenari e cosa fare?

ProiezionidiBorsa

Forte tonfo dei mercati: quali scenari si parono adesso?

Nell’articolo di ieri ho evidenziato come i mercati abbiano spesso memoria storica di quanto verificatosi in passato.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Tonfo dei mercati e scenari

Ed un pattern come quello evidenziato a livello grafico ed algoritmico sui principali indici azionari  indubbiamente lascia sempre molte ipoteche sulla strada della prosecuzione di un rialzo, soprattutto se inserito in un contesto di potenziale inversione al ribasso di lungo termine, come l’attuale.

Effettivamente, i corsi non si sono fatti attendere e ieri hanno espresso tutto il loro nervosismo.

Tale dinamica è stata peraltro agevolata  da un intreccio tra dinamiche economiche e politiche.

Tonfo dei mercati: i motivi

Avevo già sottolineato in un precedente articolo la particolare posizione della disoccupazione statunitense, in fase di inversione di lungo termine.

Da parte sua, l’Europa non ha fatto attendere il proprio contributo negativo, sia con conferme di dati negativi che con proiezioni.

Ed anche questo elemento non può assolutamente essere sottovalutato, per le possibili implicazioni.

Tonfo dei mercati: quali scenari si aprono?

A parte l’ovvia reazione in termini di mercato, quali scenari politici si aprono in una fase come questa per l’Italia?

Partiamo da una considerazione iniziale: il governo in carica è basato sulla dichiarazione iniziale di voler invertire un trend di politiche restrittive, che avrebbe, secondo i due partners dell’esecutivo, caratterizzato le precedenti politiche economiche.

Di qui il puntare su proiezioni di crescita e sull’intenzione, almeno a parole, di voler evitare inasprimenti della pressione fiscale, anzi di volerla alleggerire.

Tonfo dei mercati: come stanno realmente le cose in Italia?

Ma se le cose vanno diversamente?

Esiste un significativo divario tra le proiezioni di diversi enti e quelle fatte proprie dal ministro Tria.

Una conferma di tali prospettive infatti pone il problema di come affrontare le esigenze di copertura dei conti pubblici.

Intanto esiste sempre il rischio di un inasprimento dell’Iva.

Inoltre alcune indiscrezioni già parlano di possibile manovra correttiva, anche se il Governo ha prontamente smentito tali voci.

Certo, una manovra correttiva sarebbe di stampo nettamente restrittivo, dovendo trovare risorse in una fase di economia stagnante, e rischierebbe, a sua volta, di determinare ulteriori effetti anche di natura recessiva.

E’ altrettanto ovvio, però, che nessuno dei due partners di governo vorrebbe assumersi una tale responsabilità, ed ecco, quindi aprirsi alcuni scenari politici.

Anche in vista del prossimo appuntamento elettorale europeo, soprattutto la Lega potrebbe essere intenzionata a rompere.

I sondaggi in crescita, il malcontento di quella componente elettorale che non ha mai visto di buon occhio né reddito di cittadinanza, né limitazione del programma relativo alla flat tax, i timori per eventuali manovre di stampo restrittivo, all’insegna di ipotesi di incremento della pressione fiscale, potrebbero effettivamente indurre Salvini a rompere con qualche pretesto.

Tale prospettiva interessa decisamente meno, probabilmente, i pentastellati, soprattutto in considerazione del loro trend elettorale.

Tonfo dei mercati: verso una rottura dell’accordo politico in Italia

E le occasioni per una rottura non mancano di certo in questo periodo, dalla Tav al voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini.

In effetti, occorre inoltre tener conto del fatto che, anche qualora non fossero mai stati approvati parametri di bilancio come quelli definiti dagli accordi di Maastricht, il problema di come affrontare le esigenze di bilancio pubblico si porrebbe comunque.

Può darsi, pertanto, che con la prossima tornata elettorale in Abruzzo, si verifichi una spinta verso tendenze centrifughe a livello governativo.

Mentre le prossime elezioni europee, anche nel caso di una vittoria di forze sovraniste, non muterebbe questa prospettiva, anzi forse la rafforzerebbe, soprattutto nel caso di una conferma del trend elettorale leghista.

Tutta questa incertezza, unitamente a dati economici negativi sia per l’’Italia, che a livello internazionale, ha contribuito a determinare un secco ripensamento dei mercati in corrispondenza di precisi nodi spazio temporali, comunque inseriti, come abbiamo detto, in una potenziale inversione di lungo termine del comparto azionario internazionale.

 

Consigliati per te