Titolo da monitorare dopo il tonfo di novembre

expedia

Chi non ha mai fatto durante la scelta delle vacanze un preventivo con una delle agenzie di viaggio online.

Uno dei più conosciuti è Expedia (NASDAQ:EXPE), leader dei servizi di agenzia di viaggi con sede negli Stati Uniti ma con una forte presenza anche in Europa.

La società è attiva nel settore delle  prenotazioni aeree, hotel e business travel con strumenti di pianificazione progettati nell’offrire ai clienti un confronto delle offerte di viaggio di diversi fornitori.

Un triennio in decisa crescita

Nel settore delle agenzie di viaggi, Expedia è senza ombra di dubbio considerata quella più solida dal punto di vista finanziario e ad altissima crescita e una buona redditività.

Molto evidente anche dalle varie voci del bilancio dove nel triennio 2016 – 2018:
– il fatturato è aumentato del 27,92%
– il MOL (Ebitda) è cresciuto del 39,9%
– superba performance del risultato operativo, + 54,65%
– come anche l’utile di esercizio che ha registrato un balzo del 52%.

Sembrerebbe un titolo da acquistare ma…

Un 2019 da dimenticare

Uno dei motivi che Expedia è un titolo da monitorare e non da comprare è a causa di un anno al di sotto delle attese e di un tonfo del titolo, – 13%, il 7 novembre a causa di un trimestre molto al di sotto delle attese.

Ma ciò non significa che è l’inizio di una fase di declino, ma più come un’opportunità da monitorare per acquisti futuri sul titolo per una serie di parametri chiave molto confortanti:
– il titolo è sottovalutato del 20% ca
– stime di crescita nei prossimi 3 anni del 18,7%
– margini di profitti superiori dei suoi competitors
– un dividendo coperto interamente dai ricavi.

Ma occorre procedere per step e monitorare l’andamento nei primi mesi dell’anno.

Strategia di investimento sul titolo da monitorare Expedia

Attualmente il prezzo è a 109,56$, in una forte area swing con diverse partenze rialziste.

La tendenza settimanale e mensile è ribassista.

Al momento nuovi affondi in chiusura settimanale inferiore a 107,65$. altrimenti il rimbalzo in corso potrebbe continuare fino ai 138,23 nei prossimi 3 mesi.

Approfondimento

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