Titoli sopravvalutati a Wall Street in pericolo

Titoli sopravvalutati a Wall Street

Oggi proviamo a parlare di quei titoli sopravvalutati a Wall Street che potrebbero subire un crollo.

Il mercato azionario USA ha aggiunto di nuovo i suoi massimi storici.  Tutti numeri che indicano come il taglio dei tassi, dato ormai come certo, abbia generato fiducia negli investitori.

Ma tutto ciò non sempre è positivo. Molti analisti sono preoccupati perché in un contesto così rialzista e con performance  così elevate, è molto difficile scovare i titoli azionari da acquistare e potrebbe venire in mente addirittura un paragone con la bolla dei tecnologici degli inizi anno duemila.

Uno degli aspetti da considerare è sicuramente la sopravvalutazione dei titoli azionari. Sappiamo bene che un titolo sopravvalutato ha un prezzo corrente che non è giustificato dalle sue prospettive di guadagno, o proiezioni di utili. Per questo motivo gli analisti hanno outlook tutt’altro che positivi, aspettandosi quindi inevitabili ribassi. La sopravvalutazione può derivare spesso da processi illogici o emozionali, che non fanno altro che gonfiare i prezzi. Talvolta, però, può anche dipendere da un deperimento delle fondamenta societarie o della solidità finanziaria.

È molto probabile che con questi presupposti, in un mercato toro come quello americano attuale, i titoli sopravvalutati  a Wall Street non siano pochi. Andiamo vedere quali sono.

Un grosso nome del cloud computing: Salesforce.com

Il primo titolo di cui parleremo è Salesforce.com (CRM), azienda fondata nel 1999 a San Francisco e operativa in più di 35 stati nel mondo. Per il suo acronimo CRM (customer relationship management) è leader indiscusso a livello mondiale nelle soluzioni gestionali.

Negli ultimi tempi Microsoft (MSFT) ha iniziato a dare filo da torcere con la sua piattaforma Dynamics 365. Guardando il grafico, Salesforce.com è in fase laterale ormai da febbraio, muovendosi  tra area 147$ e 164$. E anche se su base decennale sembra non aver mai visto particolari crolli, questa lateralità è in forte controtendenza con gli altri titoli del settore, dimostrando sostanzialmente debolezza.

Un social network sui generis: Snap Inc.

Molti conoscono Snapchat, il social network basato su interazioni tramite fotocamera e i cui messaggi vengono eliminati a tempo. La società proprietaria  si chiama Snap Inc. (SNAP) ed è stata fondata nel 2011 a Santa Monica, in California. Divenne famosa nel 2014 per aver rifiutato la straordinaria offerta di acquisizione da parte di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. E chissà se, col senno di poi. fu una scelta aziendale giusta.

Dopo un vistosissimo calo nel 2018, arrivando ad un minimo storico di 4.94$, il titolo sembra essersi ripreso nel 2019 con una quotazione attuale di 14.94$, ben lontana comunque dai 22$ della sua IPO, ma con un +170% da inizio anno. In un’ottica di sopravvalutazione probabilmente bisognerebbe monitorare questo titolo, che, rispetto ai suoi principali competitors, Facebook (FB) e Twitter (TWTR), sembra essere molto più debole.

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