Titoli e settori che ora potrebbero crollare

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Dopo i dazi Usa anche la Cina ha annunciato l’aumento delle tariffe su 60 miliardi di dollari di merci dagli Stati Uniti. I mercati hanno tremato. Ma quali sono i titoli e i settori che potrebbero crollare nei prossimi giorni.

Dazi: titoli e settori che potrebbero crollare

Ecco allora che alcuni settori (agricoltura, materie prime, metalli industriali e hitech) potrebbero vedere un aumento dei dazi. Si parla di un aumento dal 10 al 25 per cento per telefonini, computer e giochi mentre da Pechino i dazi sui prodotti statunitensi saliranno dall’attuale range del 5-10% al 10, 20 o 25% a seconda dei casi.

Guardando al mercato italiano, inoltre, ad essere in pericolo è il lusso, particolarmente esposto all’export. Guardando ad alcuni rappresentanti del settore come Salvatore Ferragamo e Moncler, bisogna ricordare che nei giorni scorsi avevano registrato buone performance grazie ad altrettanto buone trimestrali.

Ma il pericolo per l’Italia è la guerra dei dazi in generale dal momento che gli Usa vogliono rivedere la politica commerciale anche con l’UE.

E in questo caso sarebbero a rischio importanti prodotti agricoli come i vini, i formaggi, la frutta in generale e i superalcolici. In pratica la metà tra food&beverage targato Italia.

Dazi: costi e benefici

Il presidente Trump continua a proclamare che gli Usa usciranno vincenti da questa sfida e che i dazi permetteranno nuove entrate nelle casse dello stato. Non la pensano così gli esperti della Federal Reserve Bank of New York, Princeton e Columbia University.

Stando ai loro report, infatti, i costi delle perdite supererebbero quelli dei benefici.

Titoli e settori: il caso Apple (AAPL)

Il paradosso? La Apple, azienda Usa, produce per lo più in Cina esportando negli States, quindi vedrà l’aumento di prezzo dei suoi prodotti. Proprio mentre, dalla Cina, la domanda interna di smartphone si sta orientando su produttori locali

. Ed anche in questo caso la politica da una mano a Pechino: il caso Huawei, infatti, ha riacceso il patriottismo del Dragone.

Il settore agricolo

E molti preferiscono non acquistare iPhone, tra l’altro più costosi, anche per questo motivo. Anche questo spiega il crollo di Apple di quasi il 6% (5,8 % per la precisione). Il problema investe anche il settore agricolo. Durante i precedenti colloqui, infatti, la Cina aveva accettato poderose importazioni di soia dagli Usa.

Importazioni che, adesso, verranno notevolmente tagliate. Proprio ieri, infatti, la delegazione cinese ha parlato di voler importare prodotti dagli Usa solo a seconda della reale domanda interna dei consumatori cinesi.

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