Titoli da comprare in un mercato con bassi rendimenti

Titoli da comprare

I numeri di Unicredit (UCG) presentati oggi hanno fatto capire che il mercato dovrà fare i conti ancora a lungo con i rendimenti al minimo. Ecco i titoli da comprare con un mercato a tassi bassi.

Fed e Bce

Jerome Powell, governatore della Bce, nell’ultima riunione ha deciso di abbassare i tassi sul dollaro dello 0,25%. Ma contemporaneamente ha tenuto a precisare: si tratta di un aggiustamento di metà ciclo e non di un ritorno del QE. Il presidente degli Usa non ha gradito e, secondo alcune interpretazioni, si sarebbe dato da fare per mettere il mercato nella condizione peggiore possibile. Lo scopo? Costringere la Fed a prendere provvedimenti più drastici e tagliare ancora il costo del denaro entro la fine dell’anno. Intanto la Bce non sembra avere fretta di ripristinare il processo di normalizzazione.

Titoli da comprare

Partendo da questo presupposto e cioè che i tassi sono destinati a rimanere bassi più a lungo di quanto cis i aspettasse anche solo 6 mesi fa, quali titoli potrebbe essere utile comprare? Sicuramente si può guardare con interesse a titoli da dividendo, ma che sia un dividendo sostenibile e forte. Un esempio è CVS Health (CVS) con il suo 3,6%. La concorrenza ha messo sotto pressione i suoi ricavi ma le strategie di ottimizzazione messe in piedi dalla società potrebbero presto dare i propri frutti, anche in vista di un cambio di rotta della politica sugli sconti dei farmaci. Infatti sul tavolo c’era una  proposta di revisione delle pratiche commerciali in uso tra produttori di farmaci ed intermediari.

Il settore farmaceutico

Lo scopo di Trump era quello di rivederlo in modo da portare ad un abbattimento dei prezzi dei farmaci. Negli Stati Uniti infatti, le cause farmaceutiche possono concedere sconti sui farmaci agli intermediari che gestiscono la copertura sanitaria di cittadini e famiglie. Il problema è che in passato le aziende sono state costrette a concedere sconti sempre più alti con la minaccia, da parte degli intermediari, di rivolgersi altrove. Parallelamente, poi, può accadere che lo sconto, che in teoria dovrebbe essere a favore degli utenti finali, non arrivi ai diretti interessati oppure arrivi in maniera minima visto che, sempre per legge, l’entità dello sconto non è rivelata.

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