A Piazza Affari ci sono titoli azionari sottovalutati che potrebbero raddoppiare in pochi mesi.
Non sempre quando un indice azionario scende tutti i titoli del paniere seguono quelle sorti. Questo vale anche per le salite. La ragione non è da ricercarsi nella sottovalutazione o meno ma soltanto nei grafici.
Più volte su queste pagine abbiamo spiegato un concetto che deve essere alla base del trading di breve, medio e lungo termine. Esso è il seguente: si devono comprare titoli sottovalutati all’inizio di un trend rialzista.
Non ci sono alternative per far salire le quotazioni. A volte ci sono anche titoli sopravvalutati che si muovono al rialzo ma preferiamo non comprarli in quanto non ci fidiamo di quel movimento non giustificato dai fondamentali.
Fra i titoli azionari sottovalutati che potrebbero raddoppiare in pochi mesi troviamo Innovatec (MIL:INC) . La società opera in Italia nel settore dell’efficienza energetica e dello stoccaggio dell’energia. In base ai parametri del discounted cash flow le prospettive sono davvero buone e le quotazioni ai livelli attuali sono molto sacrificate rispetto alle loro potenzialità.
Il titolo ha chiuso la giornata di contrattazione del 27 aprile a 0,1620 in rialzo del 10,82%. Questa esplosione di momentum a parer nostro potrebbe essere l’abbrivio di ulteriori rialzi di breve con obiettivo almeno area 0,22. Per quanto però scritto nei paragrafi precedenti riteniamo che il target a 12 mesi possa essere in area 0,32/0,40 con una forte potenzialità di rialzo dai livelli attuali.
Titoli azionari sottovalutati che potrebbero raddoppiare in pochi mesi: quali sono i rischi?
Strategia di investimento sul titolo Innovatec
Il trend di breve, medio e lungo termine è rialzista e quindi ai livelli attuali possono essere effettuati degli acquisti a mercato con stop loss di lungo termine a 0,1340. Le posizioni poi andrebbero mantenute in ottica di almeno 12/24 mesi.
Non vediamo al momento pericoli. La struttura della società da quanto indicato dai parametri di bilancio risulta essere efficiente anche se i margini di profitto sono scesi rispetto allo scorso anno dal 53,66% all’11,1%. Si raccomanda prudenza in quanto la capitalizzazione è bassa (48 milioni) e le quotazioni potrebbero essere soggette a forti escursioni con pochi scambi. A un investimento in small cap come questo non andrebbe destinato oltre il 2/5% del proprio capitale.