Titoli azionari: meglio la cautela in ottobre?

Titoli azionari

Turbolenze su ottobre? Statisticamente è un mese molto volatile ma volatilità, per chi opera sui mercati, significa comunque occasioni d’acquisto.

Parola d’ordine: cautela

Come detto, ottobre è un mese particolarmente volatile e statisticamente incerto. Da non dimenticare, infatti, che proprio ad ottobre si sono verificati i crolli, ormai storici, del 1929 del 1987. Ma la volatilità è pur sempre un’occasione di acquisto. In realtà, quando si verificano situazioni del genere, la prima strategia da adottare è il cosiddetto stock picking, ovvero la scelta oculata delle azioni.

La strategia da adottare sui titoli azionari

Logica vincente sarebbe quella di controllare periodicamente la composizione del portafoglio e rivedere eventuali titoli da vendere. In questo caso sarebbe opportuno monitorare l’esposizione su alcuni nomi, particolarmente soggetti a una prossima volatilità. Un titolo da controllare, per gli esperti, potrebbe essere Facebook.

Titoli azionari  da monitorare

Il padre di tutti i social, reduce da un rally che l’ha portato a crescere del 35% da inizio anno, si troverà a dover gestire ostacoli rappresentati dai problemi legali legati alla privacy. Gli analisti sono orientati a fissare una forchetta di prezzo compresa tra $ 160- $ 180. Forchetta che rimarrà tale almeno fino alla prossima pubblicazione dei conti prevista per fine ottobre. In realtà i sostenitori del titolo stanno combattendo contro i detrattori. Per i secondi infatti sono da evidenziare maggiormente le diverse diatribe legali. Le stesse cui Facebook (FB) ha dovuto rispondere dopo lo scandalo del marzo 2018 di Cambridge Analytica. I sostenitori invece affermano che, nonostante questi problemi, non esiste ancora alcuna alternativa al social. Social che, nel tempo, ha iniziato ad assumere l’identità di un vero e proprio protagonista del web, non più limitato alla sola condivisione dei contenuti.

Sostenitori e detrattori

A rafforzare quest’ultima tesi, il fatto che dallo scandalo del 2018 ad oggi il prezzo delle azioni di Facebook non è cambiato di molto. Insomma non c’è stato quel crollo tanto temuto inizialmente. Questo è dovuto anche al fatto che, come accennato, i principali competitor rappresentati eventualmente da Snapchat o Twitter, non sono in grado di offrire una piattaforma così completa come quella di Facebook.

Le attese per il 2020

Ultimamente, infatti, Facebook si è ampliato anche nel settore dell‘e-commerce, potenziando contemporaneamente anche l’offerta di contenuti video. La possibile volatilità sarà invece rafforzata dalla spada di Damocle rappresentata dalle restrizioni normative. Se queste continueranno fino al 2020, o dovessero peggiorare, potrebbero impattare negativamente sugli utili.

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