Titoli azionari del settore petrolifero da vendere

Titoli azionari del settore petrolifero

Il recente meeting dell’OPEC Plus (Organization of the Petroleum Exporting Countries) ha segnato un importante accordo tra i principali paesi per i tagli alla produzione. Un accordo che stando alle carte dovrebbe prolungarsi fino al 31 marzo 2020, con il prossimo meeting che avverrà il 6 dicembre 2019.

Sostanzialmente non si è fatto riferimento alla quantità di barili di petrolio ma sono state riprese alcune decisioni del dicembre 2018, quando la produzione fu ridotta di 1,2 milioni di barili al giorno.

Nonostante tutto il greggio WTI non è andato benissimo, anche se è riuscito a toccare la fatidica soglia dei 60$ al barile con il cross delle medie 50/200 che è rimasto  al ribasso.

Grafico CFD Petrolio WTI

Intanto nell’Eurozona non si respira un’aria trionfante, con lo spettro di una possibile recessione e l’attività delle industrie abbastanza in stallo. In un contesto recessivo è indubbio che la domanda di energia rallenti ed è per questo che alcuni titoli azionari del settore petrolifero sono in pericolo.

Vediamo quali sono.

Chevron Corporation

Chevron Corporation (CVX) è un’azienda petrolifera fondata nel 1911 in California. Presente in più di 180 paesi del mondo, ha all’attivo circa 40.000 dipendenti, con un fatturato a nove cifre. I titolo, dopo aver raggiunto il sua massimo annuale ad aprile di 126$ e il suo minimo di 113$ di fine maggio, è probabilmente in procinto di testare un nuovo minimo. Le recenti news aziendali non sono confortanti, come ad esempio il ritiro dell’offerta per l’acquisizione di Anadarko (di vitale importanza per questioni di egemonia), cedendo il passo alla sua più stretta concorrente Occidental. Staremo a vedere i risultati prossimi dei primi di agosto, quando saranno resi noti i dati sugli utili.

Exxon Mobil Corporation

Tra i titoli azionari del settore petrolifero troviamo anche Exxon Mobil Corporation (XOM). Con sede a Dallas,  è una delle principali compagnie petrolifere degli Stati Uniti ed opera sul mercato europeo col marchio Esso. Nel 2005 ha stabilito un record di profitti con 36,13 miliardi di dollari. Al momento questa compagnia per fatturato e capitalizzazione di borsa, è seconda solo al gigante Shell. Il titolo ha seguito molto l’andamento di altri petroliferi, segnando un massimo ad aprile di 83$ ed un minimo di fine maggio di 70$ per azione. Come per Chevron, anche per questo titolo potrebbe esserci un ritorno ai suoi minimi, qualora non dovesse rompere la resistenza di 77.90$.

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